da Gianluca Freda
Sabato 07 Gennaio 2012 15:17
sheeple

 

COME CONQUISTARE L’EGITTO SENZA SFORZARSI TROPPO

di Keith Johnson

dal blog Revolt of the Plebs

traduzione di Gianluca Freda

Il mese scorso, la polizia egiziana ha fatto irruzione negli uffici di 17 dei cosiddetti “gruppi per la democrazia e i diritti umani”. Tra di essi vi erano l’International Republican Institute (IRI), il Freedom House (FH) e il National Democratic Institute (NDI), tutti con sede negli Stati Uniti. Tutte queste organizzazioni sono largamente finanziate dal Dipartimento di Stato americano e vengono utilizzate per tenere allineati i gruppi di opposizione politica alle ambizioni di politica estera occidentale.

In risposta a ciò, il Dipartimento di Stato USA ha definito queste irruzioni “incompatibili con la cooperazione bilaterale che c’è stata fra noi per molti anni” e ha invitato le autorità egiziane a porre immediatamente termine a qualunque “vessazione” contro i dipendenti delle Organizzazioni Non Governative. La portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, è arrivata ad affermare che potrebbe essere difficile far approvare al Congresso altri aiuti militari se la situazione non dovesse migliorare.

Wow! Ma allora questo vuol dire che gli Stati Uniti non avevano poi tutto quel controllo sul governo egiziano come all’inizio avevamo pensato, vero?…

SBAGLIATO!

Questo è quel che vogliono farvi credere. E’ solo un altro po’ di fumo e specchi. Questi raid non sarebbero mai avvenuti senza prima ottenere la luce verde – o perfino ordini diretti – dagli USA.

Tutte queste ONG, in Egitto, erano ormai servite al loro scopo, bisognava trovare un sistema credibile per farle uscire di scena e così se ne è inventato uno. Ora gli Stati Uniti hanno messo gli egiziani esattamente nella posizione in cui li volevano e non possono permettersi di avere dei cani sciolti – addestrati da loro – che cambino direzione ponendosi in contrasto con un obiettivo lungamente pianificato. Potete star certi che non c’è neppure un viso pallido tra coloro che sono stati arrestati. Si trattava solo di egiziani ormai sacrificabili, “figli dei fiori” i cui servigi non sono più richiesti.

Avete notato che le irruzioni hanno avuto luogo appena prima delle elezioni? Ciò è fortemente indicativo dell’esistenza di un’effettiva confluenza d’interessi tra la Fratellanza Musulmana e i generali al potere. Nessuno voleva interferenze da parte di attivisti laici (ubriachi di DEMOCRAZIA!!), i quali avrebbero potuto mettersi in testa la brillante idea di creare disordini o di monitorare i risultati elettorali, che è poi precisamente il tipo di attività promossa da IRI, FH e NDI.

Negli ultimi giorni, gli attivisti hanno iniziato a sospettare sempre di più della possibilità di un’alleanza Fratellanza/militari. Ecco cosa ha dichiarato recentemente uno di loro ad un giornalista della Associated Press:

“I militari vogliono poter ritornare in sicurezza alla propria vita del passato, lontano dai riflettori, conservando gli stessi privilegi e lo stesso prestigio, e gli islamisti vogliono il potere. Tra le due parti esiste un accordo a danno di tutti gli altri..

E’ un buon riassunto della situazione. Noi avevamo cercato di avvisarvi… ma non ci avete ascoltato. Le vostre preziose ONG vi hanno venduto sulla riva del fiume. Ora è tempo che la Fratellanza Musulmana cinga la corona. Credevate che con Mubarak si stesse male? Preparatevi alla sofferenza vera, cari combattenti per la libertà!

Oggi su Haaretz si può leggere questo articolo:

“La Fratellanza Musulmana ha fornito garanzie agli Stati Uniti circa il mantenimento degli accordi di pace con Israele, ha dichiarato giovedì scorso un alto funzionario americano, nonostante i recenti commenti di alcuni capi di partito secondo i quali il trattato del 1979 non sarebbe più vincolante per l’attuale regime del Cairo”.

“I commenti cui si fa riferimento sono quelli del vice-capo della Fratellanza, Rashad Bayoumi, il quale aveva detto “Non riconosceremo Israele in nessun caso; stiamo parlando di un’entità d’occupazione e di un nemico criminale”.

Santo cielo! Queste cose non si sentono nemmeno in bocca ad Assad di Siria, eppure è lui a prendersi tutti i calci nel sedere!

Nel frattempo, la portavoce del Dipartimento di Stato USA, Victoria Nuland (ancora lei), ha glissato sulle dichiarazioni di Bayoumi sentenziando: “Direi che si tratta dell’opinione di un unico membro della Fratellanza Musulmana. Abbiamo avuto dal partito altre rassicurazioni riguardo la loro devozione non solo ai diritti umani universali, ma anche agli obblighi internazionali che il governo egiziano ha sottoscritto”.

La difesa d’ufficio della Fratellanza Musulmana da parte della Nuland è un regalo divino ai sionisti e avrà sicuramente larga eco sulla stampa israeliana e pseudo-conservatrice. Mi pare già di sentirli: “Obama ha di nuovo buttato Israele sotto l’autobus!” e “Gli Stati Uniti hanno di nuovo voltato le spalle a Israele!”.

Continueranno, ancora e ancora, con la solfa che la politica americana sta mettendo a rischio la sicurezza di Israele e che i consiglieri di Obama non vedono i segnali di avvertimento che porteranno presto ad un confronto militare. Ma è proprio questo il piano. In realtà, Israele ha bisogno della Fratellanza Musulmana e della violenta retorica di una parte dei suoi membri. Israele progetta di rioccupare il Sinai. Non potrebbero giustificare una cosa del genere finché esiste un trattato di pace. Hanno bisogno di una provocazione… e datemi retta… ne avranno una non appena la Fratellanza Musulmana riceverà l’OK dalla CIA.

La stretta relazione tra la Fratellanza Musulmana e l’Occidente è vecchia di decenni. Nel suo libro “A letto col diavolo: come Washington ha venduto la nostra anima per il greggio saudita”, l’ex agente della CIA Robert Baer spiega nel dettaglio in che modo questa relazione si è evoluta nel corso della Guerra Fredda:

“La Casa Bianca guardava ai Fratelli come a un silenzioso alleato contro il Comunismo (che altro, se no). Queste operazioni segrete iniziarono negli anni ’50 con i fratelli Dulles – Allen alla CIA e John Foster al Dipartimento di Stato – quando venne approvato il finanziamento dell’Arabia Saudita ai Fratelli egiziani contro Nasser”.

“La logica della Guerra Fredda portava ad una sola conclusione: ‘Se Allah vuole combattere al nostro fianco, bene. Se Allah ha deciso che l’assassinio politico è ammissibile, va bene anche questo, purché nessuno ne parli nei salotti beneducati’”.

“Come ogni altra operazione veramente segreta, anche questa era strettamente non ufficiale. Non ne esistono riscontri alla CIA, nessun memorandum, nessuna informativa al Congresso. Nemmeno un penny è uscito dal Tesoro per finanziarla. In altre parole, nessuna prova. Tutto ciò che la Casa Bianca doveva fare era una strizzatina d’occhio ai paesi che ospitavano la Fratellanza Musulmana”.

“Come ha dichiarato Tom Twetten, il nemico del mio nemico è sempre mio amico. E’ una regola ferrea in Medio Oriente”.

Questa relazione esiste ancora oggi ed è viva e vegeta in Egitto, Siria, Libia, Yemen, ecc. La Fratellanza rappresenta alla perfezione il volto che l’Occidente vuole dare all’Islam. Sono violenti, appariscenti e pazzi; e sebbene affermino di essere musulmani, tutti i loro leader hanno svolto un apprendistato presso i wahabiti in Arabia Saudita.

Nel caso non lo sapeste, il Wahabismo è una perversione dell’Islam, disprezzata allo stesso modo tanto dai sunniti quanto dagli sciiti. Fu creato nel 18° secolo da un ebreo Donmeh di nome Muhammad ibn Abdul Wahhab (suo nonno era Tjen Shulman, membro della comunità ebraica di Basra, in Iraq). Il wahabismo ha molti più elementi in comune col Talmud ebraico che col Corano. Se volete potete chiamarlo “giudeo-islamismo”, così come possiamo chiamare il sionismo cristiano “giudeo-cristianesimo”.

Mettere la Fratellanza Musulmana a capo dell’Egitto e poi chiamare “islamico” questo paese è un po’ come mettere la gang messicana centro-americana nota come MS 13 a capo degli USA e poi definirli un paese cattolico.

E’ un incubo in lavorazione, ma è anche un sogno diventato realtà per Stati Uniti e Israele. Sono riusciti ad abbattere l’Egitto senza nemmeno impegnarsi. Niente truppe inviate sul terreno… niente munizioni sprecate. Lo avevano già fatto prima. Come racconta, nel libro summenzionato, lo stesso Robert Baer parlando dei finanziamenti USA alla Fratellanza per combattere l’occupazione sovietica dell’Afghanistan:

“Washington ha sempre fatto un punto d’orgoglio della propria capacità di combattere guerre con poca spesa. Se il successo viene misurato in soldati sovietici abbattuti per ogni dollaro speso, allora la Fratellanza Musulmana fu un affare favoloso”.

Fonte: http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=908:gianluca-freda&catid=32:politica-internazionale&Itemid=47

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