“La Federal Reserve deve cessare tutti i tentativi di negoziare norme vincolanti che ostacolano le imprese americane” nei consessi internazionali come il Financial Stability Board, il comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, o l’associazione internazionale dei supervisori per le assicurazioni, “fino a che il presidente Trump non avrà avuto l’opportunità di nominare e incaricare funzionari che diano priorità nel modo migliore agli interessi americani”. E’ la conclusione di una lettera, dal tono durissimo, che il vicepresidente repubblicano della Commissione servizi finanziari alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha inviato ieri a Janet Yellen, presidente della Federal Reserve.
La lettera sta circolando in queste ore a Bruxelles, dove aumenta la preoccupazione per questo attacco al principio stesso dell’indipendenza della banca centrale Usa, e in particolare della Yellen, il cui mandato di presidente scade nel febbraio 2018.
“Le scrivo riguardo alla continuazione della partecipazione della Fed alle riunioni internazionali sulla regolamentazione finanziaria. Nonostante il chiaro messaggio inviato dal presidente Donald Trump – afferma McHenry nella lettera a Janet Yellen – sulla prioritarizzazione degli interessi americani nei negoaziati internazionali, sembra che la Federal Reserve continui a negoziare norme e regole internazionali per le istituzioni finanziarie fra burocrati mondiali in terre straniere senza alcuna trasparenza, responsabilità o autorità per farlo”.
“Questo è inaccettabile”, protesta McHenry, aggiungendo che la partecipazione della Fed alle riunioni internazionali deve essere finalizzata “a conseguire gli obiettivi fissati dalla nuova amministrazione”. Per far questo, continua il “Congressman” repubblicano, “sarebbe probabilmente necessaria una revisione complessiva degli accordi passati che hanno ingiustamente penalizzato il sistema finanziario americano sotto vari aspetti come il capitale bancario, le assicurazioni, i derivati, i rischi sistemici, e la gestione degli attivi”.
McHenry si lancia poi in una critica senza appello alla mancanza di trasparenza dei consessi in cui si svolgono i negoziati internazionali sulle norme finanziarie: “Deve essere rivista anche la struttura segreta di queste riunioni internazionali. Accordi come quelli di Basilea III sono stati negoziati e concordati dalla Fed con breve preavviso al pubblico americano, e sono stati il risultato di un processo decisionale opaco. Le norme internazionali sono poi state trasformate in regolamenti interni che hanno costretto le imprese americane di diverse dimensioni a incrementare sostanzialmente i loro requisiti di capitale, ciò che ha portato a un rallentamento della crescita qui in America”.
Secondo McHenry “è compito di tutti i regolatori sostenere l’economia Usa, e vagliare gli accordi internazionali che stanno uccidendo i posti di lavoro americani. Di conseguenza – è la conclusione della lettera – la Fed deve cessare tutti i tentativi di negoziare norme vincolanti che ostacolano le imprese americane, fino a che il presidente Trump non avrà avuto l’opportunità di nominare e incaricare funzionari che diano priorità nel modo migliore agli interessi americani”.