Di Lino Bottaro
Le mani sull’agricoltura
Quello che molti ignorano o fingono di ignorare in agricoltura, comprese le associazioni sindacali di categoria, è il fatto che anche in Italia gli agricoltori sono totalmente sotto ricatto delle multinazionali delle sementi, dei veleni, dei concimi chimici, delle multinazionali produttrici dei cerali, degli speculatori sulla borsa merci di Chicago, dei petrolieri venditori del petrolio usato per far andare i trattori.
Tutte queste entità fanno un utile. I contadini italiani spesso non riescono a pagarsi le spese o ci riescono con il contributo PAC pagato da tutti i cittadini (la grande miserabile truffa planetaria delle multinazionali e dei loro politici servi) che dovrebbe scomparire l’anno prossimo.
Ministri venduti o ignoranti hanno sempre accettato i ricatti dei monopolisti globali. La UE è stata infiltrata ed è ora al servizio delle multinazionali di sterminio. Nessun organo di stampa lo evidenzia nella maniera dovuta. Il nostro centro di raccolta semi autoctoni di Bari ha subito un boicottaggio e sono andate perse migliaia di varietà di semi. Una perdita enorme per la terra, almeno quanto la razzia da parte delle multinazionali di rapina, dei semi della Mesopotamia conservati a Baghdad, in seguito all’aggressione ed allo sterminio di vite umane operato dei mondialisti e che ha riportato l’Iraq indietro nella storia per almeno 50, 60 anni.
La propaganda di Regime inoltre omette di informare circa la supposta sterilità indotta dai diserbanti e dagli insetticidi chimici usati a sproposito, specie in Italia dove si è arrivati a consumare una quantità di diserbante pro capite di circa 4 volte superiore alla media europea. All’ignoranza tragica non sembra esserci fine.
La mancanza di dignità dei nostri politici venduti alle multinazionali criminali del transgenico, ricchi di soldi e poveri di spirito oltre che di cuore, ha messo a repentaglio non solo l’economia agricola e la sussistenza nazionale ma anche la riproduzione della specie umana di provenienza italica. E’ allucinante vedere come l’argomento non sia sentito dal mondo agricolo. Il disprezzo per l’uomo e l’ambiente ha preso il sopravvento sulla natura e sul rispetto per gli animali ed i nostri simili. Il demone del denaro ottenuto illegalmente ha fatto breccia ed anzi i più ora si vantano della loro astuzia. Segno dei tempi e della stupidita abissale in cui è scivolato l’uomo incretinito e inconsapevole del fatto che non vi può essere vita ponendosi contro se stessi e contro il Dio della vita che da milioni di anni ha elaborato quanto di meglio chimicamente poteva evolversi sul pianeta e che riduttivamente chiamiamo piante, batteri, animali, funghi ecc.
Oggi ogni cretino se ne esce con una presunta scoperta su come produrre di più, omettendo quanto ancor di più necessiti apportare nel campo per produrre maggiormente. Fino a quando si trattava di saccheggiare la Namibia ed il Perù rubando loro il prezioso guano e fosfati vari in cambio dei soliti dollari falsi stampati a iosa dalla Federal Reserve, c’era margine di furto per tutti, ma oggi che il prodotto scarseggia ed i prezzi sono quadruplicati in pochi anni, la cosa si fa estremamente seria. La saggezza se n’è volata via, è rimasta la miseria umana di una civiltà di analfabeti di ritorno arricchitasi grazie allo sfruttamento intensivo del pianeta ed all’avvelenamento delle acque. Avvelenamento che pagheremo per centinaia e forse migliaia di anni, vista la percorrenza limitata a pochi metri anno delle acque di falda sotterranee avvelenate, nella loro corsa verso il mare. Dobbiamo cambiar rotta e lo dobbiamo fare ognuno nel nostro piccolo, a costo di sacrifici in un primo tempo come lo fu per le cooperative di coltivatori biologici indiani all’origine ma che ora grazie a quella scelta etica e di rispetto sono gratificati da una qualità di vita, da una serenità, da una speranza che la chimica mortifera delle multinazionali dei veleni avevano spento. Non perdiamoci in ciance fermiamo l’agricoltura dei veleni. Consumiamo biologico, il prodotto bio, specie se si tratta di varietà antiche e non eccessivamente ibridate, è più buono, ne basta meno perché nutre di più e non inquina.
Lino Bottaro