Le ultime stime parlano di 30.000 nuovi arrivi nelle aree al confine con la Turchia, dove sempre più persone stanno cercando riparo. La maggior parte di loro vive al di fuori dei campi rifugiati esistenti, che ospitano già decine di migliaia di persone sfollate in precedenza a causa del conflitto. Nel frattempo, i combattimenti continuano a colpire un sistema sanitario già devastato: “Il distretto di Azaz è tra i più colpiti in questa guerra brutale e ancora una volta l’assistenza sanitaria è sotto assedio” ha detto Muskilda Zancada, capomissione di MSF per la Siria. “Siamo molto preoccupati per la situazione nell’area meridionale del distretto, dove lo staff medico, temendo per la propria vita, è stato costretto a fuggire e dove gli ospedali sono stati chiusi o possono offrire solo servizi di emergenza limitati.”