Alessandro Lattanzio, 21/1/2017
Russia e Siria firmavano i documenti su sviluppo e modernizzazione della base navale russa di Tartus, comprendente un protocollo sulle condizioni per schierare forze aerospaziali russe in Siria. I documenti furono ratificati il 20 gennaio 2017 dal Parlamento russo. L’accordo rimarrà in vigore per 49 anni con estensione automatica per altri 25 anni, e prevede che 11 unità navali russe siano presenti nel porto di Tartus, tra cui anche navi a propulsione nucleare. La Russia si occuperà della protezione aeronavale della base, mentre la Siria di quella territoriale. La Russia potrà anche schierare velivoli in avamposti temporanei, coordinandosi con i siriani. La Russia potrà rinnovare, ricostruire e demolire gli impianti ed avviare lavori di costruzione, anche subacquei. La Siria non farà obiezioni sulle attività militari russe nella base, oltre la giurisdizione di Damasco. La Russia s’impegna ad inviare in Siria, su richiesta, specialisti per organizzare la difesa del porto di Tartus e organizzare le operazioni di ricerca e soccorso in acque siriane, ed infine per riparare a aggiornare le navi da guerra siriani; “Su richiesta dell’ente siriano autorizzato, l’organismo autorizzato russo potrà… gratuitamente… inviare rappresentanti… per assistere gli… specialisti siriani nell’aggiornamento tecnico delle navi da guerra siriane“.
L’accordo trasforma il centro logistico di Tartus in una base navale in piena regola, “Questo significa che in futuro navi di ogni tipo potranno essere stanziate a Tartus, ad eccezione delle portaerei“, dichiarava l’Ammiraglio Viktor Kravchenko, secondo cui acqua, carburante ed elettricità saranno garantiti e gli ancoraggi saranno ampliati; “Sarà necessario costruire un deposito batterie per sostituire le batterie dei sottomarini o ricaricarle“. La sicurezza della base sarà affidata ai sistemi missilistici di difesa aerea e di difesa costiera, come i sistemi missilistici Bal e Bastion. Andrej Krasov del Comitato della Difesa della Duma di Stato, affermava, “Questo è solo un elemento della rete di infrastrutture che consentirà alla Russia di combattere con successo il terrorismo internazionale nella regione“. Secondo Viktor Ozerov, a capo del Comitato della Difesa del Consiglio della Federazione Russa, “Non ritarderemo l’ammodernamento di Tartus… A giudicare dall’esperienza, penso che l’infrastruttura di Tartus potrà essere aggiornata secondo le nostre esigenze in 18-24 mesi“.Nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ritirava, dalla base aerea siriana di Humaymim, 10 cacciabombardieri Sukhoj Su-24M2, oltre al gruppo aeronavale dell’Admiral Kuznetsov con circa 30 aeromobili. Inoltre, arrivavano in Siria 4 aerei d’attacco Sukhoj Su-25. Il gruppo aereo russo in Siria poteva così contare su 37 aeromobili:
4 bombardieri Sukhoj Su-34
2 cacciabombardieri Sukhoj Su-24M2
4 caccia Sukhoj Su-30SM
4 caccia Sukhoj Su-35S
4 aerei d’assalto Sukhoj Su-25SM
3 elicotteri d’assalto Mil Mi-8AMTSh
20 elicotteri da combattimento Mil Mi-35M, Mil Mi-28N e Kamov Ka-52
1 elicottero navale Ka-31SV
oltre a vari droni, riducendo quindi del 51% il contingente aerospaziale russo dispiegato in Siria.
Nel nord della Siria, l’esercito turco, il secondo per importanza della NATO dopo l’US Army, subiva una serie di sconfitte dolorose per mano dei terroristi dello SIIL. A dimostrazione di come, al di là delle chiacchiere e della propaganda bianca o grigia, le forze siriane, iraniane, irachene e russe siano ben più efficaci ed efficienti contro il terrorismo islamista alimentato dalla NATO (Gladio-B), rispetto alle vantate efficienza e potenza dell’organizzazione e degli armamenti delle potenze occidentali. Secondo l’ultimo rapporto della Defense Security Cooperation Agency degli Stati Uniti, le forze armate saudite avevano perso almeno 20 carri armati M1A2 Abrams nello Yemen, e l’esercito turco, nell’ambito dell’operazione “Eufrate Shield” nel nord della Siria, aveva perso almeno 15 carri armati di fabbricazione tedesca Leopard 2A4, di cui 10 presso la città di al-Bab. Tali perdite preoccupano il complesso militar-industriale tedesco, che li ha venduto 354 carri armati alla Bundeswehr e agli eserciti di altri 18 Paesi. Infatti, il Leopard 2 ha dimostrato di avere notevoli punti deboli ai fianchi e al tergo, che i terroristi addestrati dalle forze speciali della NATO hanno saputo sfruttare utilizzando i missili anticarro. Anche per questo, le forze armate turche e i gruppi terroristici filo-turchi, il 20 gennaio, non riuscivano ad accerchiare l’importante base del SIIL di Qabasin, nella provincia di Aleppo, ad est di al-Bab, di cui è il centro chiave del sistema di difesa.

Leopard 2A4 turchi distrutti

Leopard 2A4 turchi distrutti
Se Obama emanava l’ultimo ordine operativo, inviando bombardieri B-2 per attaccare due campi dello SIIL in Libia, a sud-est di Sirte, allo scopo di supportare il governo filo-occidentale di Accordo Nazionale della Libia (GNA) di Fayaz al-Saraj, la portaerei russa Admiral Kuznetsov, l’11 gennaio, accoglieva il comandante dell’Esercito nazionale libico (LNA) Qalifa Haftar, legato al Parlamento di Tobruq, il cui presidente Agilah Salah aveva visitato Mosca il 13 dicembre incontrando il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov per discutere di dialogo politico, economia, sicurezza e antiterrorismo in Libia. In precedenza Ahmad Maytiq, vicepresidente del Consiglio di Presidenza del GNA, aveva visitato Mosca assieme al ministro dalla Difesa Mahdi al-Bargathi e al ministro degli Esteri Tahir Syiala. A dicembre, l’ambasciatore russo in Libia Ivan Molotkov incontrava sempre al-Bargathi per discutere di cooperazione militare, manutenzione e aggiornamento del materiale militare russo in Libia. Prima del 2011, in Libia le compagnie petrolifere e gasifere russe avevano firmato contratti per almeno 4 miliardi di dollari. Nel maggio 2016, Mosca stampò 4 miliardi di dinari libici per conto del governo di Tobruq guidato dal primo ministro Abdullah al-Thani. Haftar stesso aveva visitato Mosca per due volte in sette mesi, incontrando i Ministri degli Esteri e della Difesa russi e il Segretario del Consiglio di Sicurezza Nikolaj Patrushev. Secondo il portavoce del LNA Ahmad al-Mismari, “La Libia firmò contratti con la Russia del valore di 4,2 miliardi di dollari nel 2009. Questi contratti saranno attivati una volta che l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite non sarà più attivo“.

Haftar a bordo della Kuznetsov
Infine, il deputato egiziano Hatam Abdulhamid accusava Qatar, Turchia e Israele di sostenere i gruppi terroristici nel Sinai, “I gruppi terroristici sono mercenari sostenuti da potenze mondiali e regimi reazionari, e questi ultimi usano i terroristi per i loro piani distruttivi. Doha, Ankara e Tel Aviv sono dietro tutte le operazioni terroristiche nel Sinai e cercano di diffondere il terrorismo in Egitto“. Le osservazioni avvenivano dopo che i terroristi avevano ucciso 8 poliziotti in un posto di blocco nella provincia di Wadi al-Jadid, nel sud-ovest dell’Egitto. 2 dei terroristi furono eliminati dalle forze di sicurezza.

A Dayr al-Zur, l’Esercito arabo siriano respinge l’utlimo assalto di Gladio-B (Stato islamico), organizzato dall’amministrazione Obama
Fonti:
al-Monitor
Analisis Militares
FARS
Global Research
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