DA ANTICORPI

L’amalgama è “… una polvere costituita da: 52% di Mercurio e 48% da una lega a base di Argento (16%), Stagno (26%), Rame (5%) e Zinco (1%). Una dose moderna di amalgama contiene circa 440 mg di Mercurio e 400 mg di lega. Una otturazione con amalgama rilascia ogni giorno da 0.5 a 0.10 microgrammi di Mercurio per fenomeni di abrasione, corrosione (ad esempio due o tre energiche spazzolate quotidiane, meglio se con uno spazzolino dalla testina metallica -n.d.A.), disgregazione elettrolitica generati dai diversi metalli in ambiente salino come nella cavità orale, la bocca; anche i sali dei cibi, le acque gassate, gli acidi alimentari, ecc. accentuano la naturale disgregazione delle amalgame. I metalli rilasciati per il 50% si depositano nei tessuti cellulari inibendo processi enzimatici e metabolici del nostro corpo; l’altro 50% viene eliminato attraverso le urine e le feci e va ad inquinare l’ambiente in cui viviamo, il terreno e quindi lo ritroviamo anche nella frutta, i cibi, le verdure, ecc. e nelle falde acquifere.” (Fonte)
Le alternative a questo tipo di materiali esistono. In attesa che il mondo si allinei alle politiche di proibizione già attuate nel nord Europa, il consiglio è di informarsi, e per una eventuale rimozione rivolgersi solo a professionisti dotati delle competenze e degli strumenti appropriati. I vapori sprigionati durante l’intervento di rimozione – infatti – ove non adeguatamente neutralizzati potrebbero creare problemi. In caso contrario, meglio tenersele.
Primum, Non Nocere, raccomandava Ippocrate. Concetto evidentemente poco chiaro a quegli odontoiatri che imbottiscono di mercurio le bocche degli ignari pazienti, e alle istituzioni ‘competenti’ che glielo consentono.