Kim Dotcom ha parlato a lungo di date approssimative: dopo aver trovato nella fine d’anno il periodo giusto per il lancio di MegaBox, ha ora deciso di far coincidere esigenze tecniche con contrattacchi ironici. Il nuovo sito Mega arriverà il 19 gennaio, perfettamente un anno dopo il raid del suo arresto. L’annuncio è arrivato, come consuetudine, su twitter.
Con le informazioni attuali, possiamo dire che MegaBox concilierà il pubblico di MegaVideo eMegaUpload, e aprirà un mercato di condivisione online di musica, per dichiarare guerra diretta alle case discografiche, tanto odiate da Dotcom e compagni.
La gestazione di MegaBox è lunga, perché Dotcom vuole offrire al pubblico un servizio funzionante e soddisfacente, in primis. In più, vuole una vendetta completa nei cronfronti delleetichette discografiche che hanno mosso azioni legali nei confronti della sua azienda, e dell’FBI, che ha bloccato il tutto. Il lavoro ultimato, offrirà una garanzia legale sia agli utenti, sia ai gestori di MegaBox, affinché possano condividere file di ogni genere in totale libertà ed efficienza.
Wired ha riportato alcuni particolari del meccanismo di condivisione del futuro sito: gli utenti caricheranno un file all’interno dei server. MegaBox offrirà un servizio di hosting con crittografia automatica dei file. L’utente caricherà i propri file sullo spazio offerto dall’azienda e deciderà, poi, cosa farne, visto che sarà l’unico possessore di due password: una per decrittografare il file e l’altra per poterlo scaricare.
Kim Dotcom ha rintracciato nella crittografia il metodo per aggirare la legislazione riguardante il file sharing. Il proprietario della piattaforma, in pratica, non conoscerà mai il contenuto e la natura del file caricato dall’utente, visto che il meccanismo di crittografia avverrà in automatico, al momento del caricamento del file nei server. A questo punto il file sharing sarà possibile, solamente se si sarà in possesso delle credenziali per scaricare e decodificare il file.
Nel frattempo, i processi a carico di Dotcom si sono fermati, perché le accuse troppo generiche hanno permesso agli avvocati difensori di trovare delle “scappatoie”. In più, il blitzche aveva portato all’arresto dello stesso Dotcom è stato dichiarato illegittimo dalla corte neozelandese.
Le case discografiche, nel frattempo, tremano, così come servizi di vendita di musica a pagamento online, che avranno, dal 19 gennaio 2013 un grosso concorrente. Ma il grosso attacco sembra essere diretto alle etichette discografiche, visto che il servizio di MegaBox per la condivisione musicale di brani delle band sembra essere un semplice mezzo di pubblicazione: gli artisti caricheranno i brani e percepiranno il 90% circa dei guadagni della condivisione (non è ancora stato specificato se saranno i soldi della pubblicità oppure brani a pagamento, messi in vendita, o addirittura, una combinazione delle due cose), senza dover cercare etichette che incidano e distribuiscano le loro opere.
Dotcom si professa rivoluzionario 2.0.
Aspettiamo il 19 gennaio 2013 per il ritorno di Mega e vedremo.