Signore e Signori, musica e parole di Salvatore Maccarone, il Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, cioè l’organismo che dovrebbe garantire i depositanti sotto 100 mila euro.

Maccarone ha affermato ciò che avete potuto leggere molto tempo fa in questi pixel, ossia che il Fondo ha le casse vuote.

Da Reuters:

Il Fondo interbancario depositi ha esaurito le proprie risorse, anche per il contributo al rimborso degli obbligazionisti delle quattro banche salvate.

Lo ha detto il presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi, Salvatore Maccarone.Il recente decreto per gli indennizzi “attinge alle disponibilità del fondo interbancario dei depositi” ha spiegato Maccarone.Il riferimento è al decreto che venerdì ha stabilito un meccanismo di ristoro forfettario per gli obbligazionisti colpiti dalla risoluzione delle quattro banche dello scorso novembre. Il governo ha detto che le risorse sarebbero arrivate dalle banche e che non c’era un limite all’intervento.”Le nostre casse sono vuote e contribuiscono a renderle tali questi provvedimenti di ristoro degli obbligazionisti delle quattro banche”, ha aggiunto. Maccarone ha reiterato le sue critiche all’interpretazione della Commissione europea che ha inibito un intervento del Fondo per le quattro banche che avrebbe evitato la risoluzione.”Sul piano prospettico la situazione non é certamente incoraggiante. Oggi questa interpretazione della Commissione [sull’utilizzo dei fondi di garanzia dei depositi] corre il rischio di diventare norma”.Con il bail-in in vigore, Maccarone ha detto che c’è la prospettiva concreta che la crisi di una banca si risolva con la sua liquidazione.”Non credo che il nostro sistema economico e civile sia pronto .. Nel caso di una banca in liquidazione non verrebbero pagati i depositanti”, ha spiegato.Il fondo sarà alimentato con contribuzioni ex-ante ma non può lavorare, come in passato, per prevenire una crisi bancaria.”Stiamo studiando la possibilità di irrobustire il meccanismo volontario per rendere possibili interventi preventivi”.La ragione, ha spiegato il presidente del Fondo di garanzia, è che “oggi non si può ripetere lo schema delle quattro banche: se la banca è ‘likely to fail’ e non si trova una soluzione rapidamente, la strada è o la risoluzione o la liquidazione coatta. E non voglio pensare a una soluzione che colpisca i depositanti”.

In aggiunta a quanto detto Maccarone, giova segnalare, quanto detto (e ripetuto) da Ignazio Visco,   proposito del rischio che può generare il bail-in:

 Le regole sul bail-in finalizzate a non scaricare sui contribuenti il costo dei salvataggi bancari possono essere “fonte di seri rischi di liquidità e di instabilità finanziaria”.
Lo si legge nel testo dell’intervento che il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha letto a Badia Fiesolana in occasione della conferenza “The State of the Union”.
La nuova direttiva europea Brrd impone perdite ad azionisti e detentori di obbligazioni emesse da una banca finita in dissesto e oggetto di salvataggio.
Visco critica la scelta europea di sottoporre a bail-in un’ampia gamma di attività finanziarie. “Non è stata data sufficiente attenzione al fatto che la stabilità finanziaria è di vitale importanza per l’economia reale”, dice.
Il governatore rilancia la proposta italiana, avanzata nel 2013 da Bankitalia e ministero dell’Economia ma rimasta inattuata, di limitare le perdite in caso di salvataggio solo alle attività di nuova emissione. E aggiunge: “Non dobbiamo escludere la possibilità di un temporaneo sostegno pubblico in caso di crisi sistemiche, quando l’uso del bail-in non basta ad ottenere gli obiettivi di risoluzione ma invece rischia di compromettere la stabilità finanziaria”.
Analizzando la situazione delle banche italiane, Visco invita a “prendere sul serio” i timori del mercato sull’asset quality review della Bce, “anche se ci sono buone ragioni per credere che siano un po’ esagerati”.
I circa 87 miliardi di sofferenze nette accumulate dal sistema bancario sono infatti assistiti da 85 miliardi di garanzie reali e da 37 miliardi di ulteriori garanzie, dice Visco, pronosticando una ulteriore caduta del flusso di nuove sofferenze nel 2016 dopo il calo osservato nel quarto trimestre dello scorso anno.
Secondo il banchiere centrale, poi, come chiarito anche dal capo della Bce Mario Draghi, è “sbagliata” la percezione che la vigilanza unica (Ssm) stia spingendo le banche italiane a cedere rapidamente gli Npl.
“Anche se le risorse finora disponibili sono limitate, la costituzione del fondo Atlante potrebbe anche contribuire a sbloccare il mercato delle sofferenze, contribuendo alla soluzione del problema Npl. Una soluzione, tuttavia, che non può non richiedere una quantità non trascurabile di tempo”, ha concluso il governatore.

 

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