A CURA DI
WE ARE CHANGE…

Mentre l’Olanda interviene nell’ennesima guerra ingiustificata, molti scettici sostengono che la ragione principale dell’invasione sia il petrolio. Tuttavia la Libia copre meno del 2% dell’intero mercato petrolifero. Il paese vende già il petrolio al mondo occidentale e Gheddafi non rappresenta una reale minaccia per quest’ultimo e non si è trattato di una rivoluzione. La risoluzione afferma che l’intervento è a sostegno del popolo libico, contro Gheddafi. Ma di chi si tratta? I media talvolta li chiamano ribelli.

Il leader dei ribelli, Abdel-Hakim al-Hasidi, ha ammesso che tra i ribelli ci sono anche simpatizzanti e cellule di Al Qaeda. Alcuni membri di Al Qaeda risultano, tra gli altri, tra gli oppositori agli americani e alla coalizione in Iraq.

Quindi l’occidente dà la caccia ad Al Qaeda in Afghanistan e la sostiene in Libia. Le spaccature nella coalizione sembrano derivare dalla scelta riguardo chi guiderà l’operazione. Oggi, tuttavia, la NATO ha annunciato che prenderà il comando delle operazioni aeree. La questione si riduce così al resto. La coalizione concentra ora i suoi sforzi sulla risoluzione. Molti americani vorrebbero che fosse la NATO a portare avanti l’operazione, il che è un controsenso, poiché l’America è l’asse portante della NATO.

Sangue per l’acqua

L’unica ragione, oltre all’importanza geopolitica, può essere l’approvvigionamento idrico nelle falde del deserto libico. Nel 1953, alcune compagnie petrolifere individuarono, oltre al petrolio, grandi quantità d’acqua nel sottosuolo del deserto, buona parte della quale databile tra i 38000 e i 14000 anni. Gheddafi fu il primo ad iniziare a portare quest’acqua alle città tramite chilometri di condutture e bacini. Il 1 settembre 2010 è partito il progetto libico Great Man-Made River Project, da 33 miliardi. Il valore delle piccole riserve è di 70,000,000,000,000 dollari. Come si può interpretare questa situazione?

L’acqua diventerà probabilmente cara quanto il petrolio. I paesi interessati alle risorse idriche della Libia sono molti. Così, per la Libia, lo spargimento di sangue in nome del petrolio, avviene in nome dell’acqua.

Il grossolano errore dell’Olanda

Conosciamo già le immagini della missione di soccorso olandese fallita. Avrebbe dovuto essere liberato un ingegnere della compagnia Royal Haskoning. Riguardo questa persona non è ancora stata fatta chiarezza. I media sembravano più interessati all’elicottero olandese rubato. La mia idea sembra sempre più fondata. Potrebbe essere stato coinvolto nel progetto per l’acqua? I Paesi Bassi hanno ospitato il World Water Day del 21-03-2011, al quale ha preso parte anche il principe d’Orange. Il tema di quest’anno era Acqua per le città: rispondere alla sfida dei centri urbani. La manifestazione olandese ha posto l’accento sull’accesso all’acqua potabile e sugli aspetti sanitari. Si può intravedere un legame con il progetto libico Great Man-Made River Project ?

Il principe gioca un ruolo importante nella comunità dell’acqua. A partire dal 1997 è, infatti, coinvolto nella gestione dell’acqua nei Paesi Bassi e all’estero. E’ a capo del Comitato consultivo per l’acqua in Olanda e, in qualità di presidente del Comitato consultivo del Segretario generale per l’acqua e servizi igienico-sanitari delle Nazioni Unite, offre il proprio contributo per la soluzione di problemi legati all’acqua in tutto il mondo.

Il principe ha pianificato, fin dal 2004, di portare a compimento il suo progetto nell’ambito della gestione integrata delle acque nei Paesi Bassi.

Cariche rivestite:

1998: Patron della Global Water Partnership, istituita dalla Banca Mondiale, le Nazioni Unite e il Ministero svizzero per lo sviluppo e la cooperazione, con l’obiettivo di cercare di tradurre in progetti e programmi concreti gli accordi sulla gestione integrata dell’acqua a livello internazionale.

1999-2000: Membro del comitato coordinato dal World Water Vision.

2000: presidente del Secondo Forum Mondiale sull’Acqua all’Aia.

2002: Membro di un Comitato di personalità eminenti, istituito su raccomandazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite per una conferenza dell’ONU a Johannesburg sul tema dello sviluppo sostenibile. Il ruolo del principe all’interno del comitato era quello di esperto in materia di gestione dell’acqua.

2000-2004: Presidente della Commissione per la Gestione Integrata delle Risorse Idriche.

2004-oggi: Capo del Comitato consultivo per l’acqua, che ha sostituito la Commissione sulla Gestione Integrata dell’Acqua.

2006-oggi: Presidente del comitato consultivo del Segretario generale per l’acqua e servizi igienico-sanitari delle Nazioni Unite, comitato istituito nel 2004 da Kofi Annan per fornire consigli sulle misure pratiche necessarie al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo per il Millennio in tema di acqua e aspetti sanitari.

La domanda a questo punto è cui bono, cioè chi ne trae profitto? E chiunque tenti la strada della rivoluzione, otterrà una risoluzione. La vera guerra è la pace.

Titolo originale: “Libya: Blood for Oil becomes Blood For Water ”

Fonte: http://www.wearechange.org
Link
04.04.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELENA

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