“La moderna ignoranza è una nuova scienza che traduce le aspirazioni in beni di consumo”.
Prima dell’avvento di questo liberismo demente, l’umanità si regolava in ragione di un meccanismo perfetto, intrinseco al progetto primigenio di creazione, suddividendo in categorie le molteplici diversità individuali che si auto/collocavano all’interno di realtà speculari. E non solo in relazione dello stato socio/economico e livello culturale, ma sulla spinta di passioni, ideali, sogni, vocazioni e capacità creativa, che ponevano l’individuo ben oltre i confini e i limiti dei vari strati sociali, per collocarsi dentro speciali aree spirituali, che fungevano da collante, interagendo con tutto il resto della piramide sociale.
Il liberismo, attraverso il suo piano di commercializzazione e di consumo su larga scala di ogni bene prodotto, ha messo nelle mani della stragrande maggioranza dei mediocri e degli imbecilli, gli strumenti tecnologici e mediatici in virtù dei quali dare visibilità alla loro ignoranza, fino a trasfigurarla a dottrina e dogma. Attraverso questa operazione di omologazione delle diversità in un unico blocco, la mediocrità ha subito un’impennata devastante, che nel tempo è assurta a verità assoluta condivisa, essendo la stessa il prodotto più gettonato da grandi e piccini, e nel quale la maggior parte degli individui oggi si riconosce, facendone baluardo di conquista sociale – un riscatto della “pochezza, della bassezza, della grettezza, dell’inefficienza e inettitudine” da quello stato di ignavia e di sana e dovuta emarginazione che (da sempre, e a ragione), la logica intrinseca alle regole della natura, aveva relegato nei tuguri della società, ed evitato che si mescolasse con le eccellenze intellettive, culturali, umane e filosofiche, eludendo in questo modo ogni forma di contaminazione e di degenerazione.
L’individuo iper/tecnologico, dunque, è il risultato di una perversa operazione di lavaggio mentale che, in breve tempo, si è attestato a carattere genetico. La maggior parte del suo cervello, che per milioni di anni gli ha consentito di sopravvivere, di adattarsi e produrre vera conoscenza, non solo è rimasta inattiva, ma nella gran parte degli individui occidentali (nuove generazioni in particolare), è totalmente assente.
Oggi l’ignoranza, non è specifica caratteristica di una classe sociale ma, nelle moderne società industrializzate, esprime la sua massima virulenza nella rappresentazione del potere politico, economico e mediatico.
Un uomo che interpreta alla lettera le indicazioni di un libretto di istruzioni che il Sistema gli consegna al momento della sua venuta al mondo. Le comodità poi, che il Sistema ha messo a sua disposizione, lo hanno rammollito, fino a ridurlo ad uno stato di invalidità permanente. Etica, deontologia, morale e umanità non sono in lui, estinte per sempre, privandolo così della spiritualità; un essere completamente manipolabile, ricattabile e corruttibile.