Di Antonio Mazzeo
Tornerannopresto nell’inferno afgano i soldati USA di stanza a Vicenza. Il Dipartimentodella difesa ha reso noto che a partire della primavera 2012, due brigate di USArmy verranno inviate in Afghanistan per sostituire alcuni reparti impegnati damesi nelle operazioni di guerra. Si tratta della 173^ brigata aviotrasportataattualmente ospitata a Camp Ederle (Vicenza) e della 12th Combat AviationBrigade di Katterbach, Germania. In vista della nuova missione bellica, oltre3.600 uomini della 173^ brigata hanno completato un complesso cicloaddestrativo nel poligono tedesco di Hohenfels. Saranno invece 2.400 gli uominidella 12^ brigata da combattimento di US Army che raggiungeranno l’Afghanistan.
Imilitari USA di Vicenza sono impegnati pure in due sanguinosi fronti di guerradel continente africano: in Somalia, in qualità di consiglieri della forzamultinazionale dell’Unione africana intervenuta contro le milizie degli shebab;in Uganda, nella guerra scatenata contro gli ultimi gruppi ribelli del Lord’s ResistanceArmy di Joseph Kony. Appartengono tutti ad US Army Africa (USARAF), il comando di US AFRICOM checoordina gli interventi dei reparti di terra nel continente nero. Lo scorsomese di febbraio, alcuni ufficiali di US Army Africa Vicenza, congiuntamentealla Guardia nazionale del Tennessee, hanno addestrato una trentina di membridell’esercito e dell’aeronautica ugandese nel quadro delle attività dell’AfricaDeployment Assistance Partnership Teams(ADAPT), il programma di assistenza del Pentagono per potenziare la prontezza operativadei paesi partner africani (per interventi militari, peacekeeping, emergenzesanitarie, ecc.). Il training, secondo l’ufficio stampa di US Army, “ha consentitodi introdurre in Uganda una serie di elementi operativi come la pianificazionedel movimento delle unità, l’uso di materiale pericoloso e la preparazione delpersonale, degli equipaggiamenti e dei velivoli per il carico e il trasportoaereo”.
Nell’aprile 20011, US ArmyAfrica Vicenza ha coordinato nel nord Uganda una vasta esercitazione militare conlancio di paracadutisti, a cui hanno partecipato militari ugandesi, il 21st Special Troops Battaliondell’esercito USA con sede a Kaiserslautern (Germania) e la 197th Special Troops CompanydellaGuardia nazionale dell’Utah. “USARAF continuaad operare in partnership con le forze armate di Uganda, Rwanda, Burkina Faso,Botswana, Ghana, Burundi e Togo e punta in futuro ad estendere il programma dicooperazione ad altri paesi”, spiegano al quartier generale di Vicenza.
Uncontributo per conoscere meglio la storia, gli obiettivi, le finalità e l’organizzazionedel nuovo comando giunge dal recente saggio pubblicato dal generale WillianB. Garret, già comandante delle truppe statunitensi di stanza a Vicenza, e dalcolonnello Stephen Mariano, alle dipendenze di USARAF. I due militari analizzanoin particolare la trasformazione del Comando di US Army in Europa (SETAF) in componenteterrestre del nuovo Comando degli Stati Uniti d’America per le operazioni inAfrica. “Il 5 dicembre 2008, l’Ambasciatore americano in Italia, Roland P.Spogli, di concerto con il Ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini,annunciò ufficialmente che la Forza Tattica dell’Esercito degli Stati Uniti delSud d’Europa (SETAF) era stata designata quale componente terrestre del ComandoAFRICOM”, scrivono Garret e Mariano. “La SETAF, di stanza e con sede a Vicenzadal 1955, ha una lunga storia costellata di iniziative portate a termine nelcontinente africano, nonché di rapporti di collaborazione con le nazionidell’Africa. Negli ultimi 15 anni, è intervenuta sul suolo africano in numeroseoccasioni: dalle operazioni di risposta a situazioni di crisi, alle operazionidi assistenza umanitaria, a quelle di soccorso in occasione di calamitànaturali”. Tra le principali operazioni, Garret e Mariano segnalano ildispiegamento di reparti a Entebbe, Etiopia (Support Hope nel 1994) e in Congo (marzo 1997), con l’evacuazione di“personale non combattente” dallo Zaire (GuardianRetrieval).
“Dopo aver preso parte alleoperazioni di guerra in Iraq e Afghanistan, il Comando USA di Vicenza siristruttura focalizzando la propria attenzione al continente africano”,aggiungono Garret e Mariano. “Oggi, la SETAF-USARAF rappresenta una squadrasenza paragoni nell’ambito del settore militare statunitense, il primocontingente in seno alle Forze Terrestri dedito a operare in Africa percambiarne in meglio il futuro”. Alla componente di AFRICOM sono stati assegnatii compiti di supporto alle operazioni e alle attività dellaCombined Joint Task Force Horn of Africa, laforza di pronto intervento USA con sede a Camp Lemonier (Gibuti) – la piùgrande sul suolo africano – e alle esercitazioni periodiche multinazionali di Enduring Freedom Trans-Sahara.
Oltre ad assistere tutto ilpersonale dell’esercito degli Stati Uniti schierato nel continente nero, USArmy Africa Vicenza ha assunto il compito di “sviluppare il potenziale africanoin termini di rapporti tra e con le istituzioni per la sicurezza, leorganizzazioni regionali e quelle sub-regionali”. Questo nuovo impegno siconcretizza con un aumento delle attività di “cooperazione” nel settoredell’addestramento e della formazione delle forze terrestri africane, “l’organizzazionedi conferenze e seminari, le vendite di attrezzature, tecnologie informatiche, ecc.”.
Sempre secondo i due altiufficiali dell’esercito statunitense, l’impegno di USARAF è di “diventare unpartner affidabile e sicuro per le controparti militari africane, le forze disicurezza locali, i nostri alleati, tutte le componenti di AFRICOM, nonché per lealtre organizzazioni governative statunitensi e organizzazioni internazionalioperanti in Africa”. In quest’ottica, il Comando di Vicenza vede operare una componentemista, “civile-militare”, dove però la prima è ovviamente subordinata alla seconda.“Gli Stati Uniti – scrivono Garret e Mariano – sono fermamente convinti chemediante una nuova organizzazione civile-militare, i 250 milioni di dollarispesi all’anno per l’assistenza militare possano raggiungere i 9 miliardi epossano essere spesi annualmente in maniera più efficiente a favore dellatutela della salute, del buon governo e della promozione del commercio”.
Nel loro saggio, i militaristatunitensi annunciano che le dimensioni del comando di US Army Africa sarà ildoppio di quello della vecchia SETAF; di conseguenza, saranno modificati anchei profili professionali del personale impiegato al Quartier Generale di Vicenza.Dalla sua costituzione (2008) ad oggi, il contingente è già cresciuto tantissimo, passando daun centinaio a più di 450 uomini. “Un’altra importantetrasformazione è data dal fatto che il Comando non disporrà di un contingentemilitare proprio”, aggiungono Garret e Mariano. “Ciò non significa che taglieràtutti i ponti con la 173^ Brigata di fanteria aviotrasportata combattente;significa però che il Comandante di USARAF non potrà ordinare unilateralmenteai reparti della 173^ di partire per una missione in Africa”.
Con US Army Africa si sono purerafforzati i rapporti di collaborazione con le forze armate italiane, utilizzandosoprattutto le attività del Centro di Eccellenza per le Stability Police Units(CoESPU), la “scuola” dell’Arma dei carabinieri destinata alla “formazione” delleforze di polizia militare africane ed asiatiche, ospitata nella caserma “Chinotto”di Vicenza. “Il CoESPU, sancito dal G8 e fondato dall’Italia, rappresenta unesempio emblematico di un nuovo partenariato basato su solide fondamenta”,aggiungono Garret e Mariano. “Esso ricade all’interno del più ampio spettro diprogetti della Comunità Internazionale atti a portare assistenza tecnica efinanziaria alle forze dell’ordine delle Nazioni in via di sviluppo, al fine disviluppare il proprio potenziale per supportare operazioni di mantenimentodella pace. L’attenzione principale del CoESPU è rivolta all’Africa, el’obiettivo della USARAF è quello di andare oltre la semplice risoluzione deiconflitti o semplici operazioni di coordinamento; l’obiettivo finale è invecequello di sincronizzare e contribuire agli interventi di sviluppo delpotenziale locale. Complessivamente, questo partenariato coinvolgerà un’ampiagamma di ufficiali di collegamento, interscambi di risorse umane, tavolerotonde interne, ecc.”
Intantoprosegue frenetico il processo di ipermilitarizzazione del territorio comunale.Il colonnello David Buckingham, comandante di US Army Garrison-Vicenza, ha formalizzato la conclusione della seconda fase deilavori di realizzazione delle facilities destinate ai reparti statunitensiall’interno dell’ex aeroporto Dal Molin. La trasformazione dello scalo in megacasermadella 173^ brigata aviotrasportata è uno dei principali progetti dipotenziamento infrastrutturale delle forze armate USA a livello mondiale. Ilavori, per un importo di 245 milioni di euro, sono stati affidati nel marzo2008 a due aziende leader di LegaCoop, la Cooperativa MuratoriCementisti di Ravenna (CMC) e il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna(CCC). “Questa seconda tranche è consistita nella costruzione degli uffici edelle infrastrutture di servizio del 173rd Airborne Brigade Combat Team e delle abitazioni per circa 1.200 soldatisingle”, ha spiegato il colonnello Buckingham. Lo scorso mese di gennaio, alDal Molin sono stati trasferiti i primi reparti di US Army Africa, mentre il personalerestante del comando raggiungerà la base entro il giugno del 2014. “Prevediamo inveceche entro il giugno 2013 si completi il trasferimento al Dal Molin dei circa2.000 militari e delle rispettive famiglie attualmente ospitati a Bamberg andSchweinfurt, in Germania. Il programma ha subìto solo qualche mese di ritardo acausa delle cattive condizioni meteorologiche, della bonifica delle munizioninon esplose ritrovate all’interno dell’aeroporto (49 bombe italiane ebritanniche risalenti alla Seconda guerra mondiale) e degli scavi archeologici”.A conclusione dei lavori, il Dal Molin ospiterà quattro battaglioni e ilquartier generale della 173^ brigata, mentre due battaglioni dell’esercitoresteranno nella vicina Camp Ederle. “Vicenza sarà la città italiana con la piùalta presenza di militari USA in termini di popolazione, con circa 5.000 uominidistribuiti tra il Dal Molin e l’Ederle”, ha concluso Buckingham.
Ai lavori nel vecchioscalo si sono aggiunti quelli all’interno del Villaggio Housing di Vicenza per la costruzione di un nuovo liceoper i figli del personale militare. La struttura sorgerà accanto agli edificiche ospitano la scuola media e comporteranno una spesa di 41.864.000 dollarisul bilancioMilitary Construction Family Housing 2012 del Dipartimento della difesa. I lavori sarannocompletati entro l’agosto 2014. Oltre alle aule scolastiche, ikl nuovoliceo avrà una palestra coperta, un campo di calcio e uno per il basket, campida tennis, una multisala per incontri e proiezioni, una caffetteria, una mensascolastica, alcuni laboratori scientifici e sale computer, un magazzino e irelativi uffici amministrativi.
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