“E poi sì, abbiamo ottenuto dei successi; abbiamo respinto il nemico e loro si sono ritirati. Ma ogni volta sono ritornati più numerosi e meglio armati. Ecco un chiaro esempio di questa tipica situazione operativa. Una volta loro hanno stabilito un posto di blocco a Staraya Krasnyanka, fra Kremennoye e Rybezhnoye. Noi lo abbiamo distrutto dieci volte. Un giorno lo distruggevamo, il giorno dopo era già ricostruito con una nuova guarnigione. Gli Ukri portavano via i corpi con dei camion Kamaz e detto fatto portavano un nuovo contingente, nuovi uomini che diventavano corpi il giorno dopo.
Si ha l’impressione che questi uomini non avessero idea di quel che succedeva. I nuovi arrivati ignoravano quello che era successo alla guarnigione precedente. Erano del tutto ignari del loro futuro. Mi chiedo spesso che cosa si aspettassero questi quando arrivavano, ma è un mistero. Erano circondati da chiari segni di una recente lotta: i trasporti, il posto di blocco, tutto era sporco del cremesi del sangue rappreso. Queste nuove forze erano uomini senza colpa: obbligati al servizio, e minacciati con il carcere; i disertori finiscono in prigione per sette anni. Uno non può rinunciare a vivere per sette anni. Partono, sperando di sopravvivere.”
“Oggi l’obiettivo principale è preservare al massimo la vita delle nostre truppe. Perché questi uomini, inquadrati nelle varie unità, sono i custodi della Volontà Popolare. Perché questi uomini saranno le basi, le colonne, di tutto ciò per cui combattiamo, ed è proprio per questo che li prendono di mira: loro possono creare un Governo, una Amministrazione Popolare, una forza di sostegno. Loro sono assolutamente essenziali per il nostro futuro e questo è il motivo per cui io desidero sopra ogni cosa proteggere le loro vite.”
“Come posso descrivere questa idea? Coscienza. Questo è quello che un uomo deve avere: una coscienza. Onore e dignità, virtù, rettitudine. Tutto il resto sono chiacchiere. La cosa principale è avere una coscienza, preferibilmente senza macchia. La guerra mette continuamente alla prova la coscienza, la sottopone a tentazione. E’ un continuo giudizio di coscienza e di virtù. La guerra è una cartina tornasole. Ogni persona si mostra chiaramente per quel che è, sia un fantaccino o un generale.
Alcuni traumi alla società sono necessari, ma la guerra è male.”
“Oggi la cosa più importante è resistere per vincere, per dimostrare che non siamo un gregge, che non siamo una massa biologica (come dice la Timoshenko) ma persone, individui. Siamo il Popolo. Siamo pronti a costituire un governo che tenga fede alle sue promesse.”
“Quando la Guerra è iniziata non esisteva qualcosa chiamato Novorussia. Questo concetto è sorto nel corso delle battaglie ed ora cresce, e cresce ancora, e si riempie di significato. Ora la Novorussia non è solo un territorio, è prima di tutto un ideale. Libertà e Coscienza. Questo è e sarà la nuova Russia“.
Da Intervista al comandante “Most”, alias Alexey Borisovich Mozgovoj, esponente di spicco della Resistenza novorussa ai golpisti euro-atlantici di Kiev, a capo della Brigata Prizraki (“Fantasmi”) dell’esercito della Repubblica Popolare di Lugansk, estremo lembo orientale dell’Ucraina.