No Big Banks

Pare che sulla separazione bancaria Giulio Tremonti faccia sul serio. Nel lanciare la sua nuova creatura politica, la Lista 3L (Lista Lavoro Libertà, www.listalavoroliberta.it) presentata alla stampa al Palazzo dei Congressi di Riccione il 6-7 ottobre, Tremonti e i suoi collaboratori hanno messo il principio diGlass-Steagall tra i primi punti del “Manifesto 3L”, un documento con tante proposte specifiche e un messaggio generale: siamo in guerra contro la speculazione finanziaria; bisogna difendere l’Italia dalla colonizzazione.

Nel settore Economia del Manifesto le prime due proposte sono:
– una banca pubblica sul modello della tedesca Kreditanstalt fuer Wiederafbau, per garantire il credito produttivo alle imprese;
– la “separazione tra credito produttivo e casinò o bisca finanziaria”.

Così Tremonti, dopo anni in cui la sua carica nei Governi Berlusconi lo ha portato ad attaccare la finanza liberista a parole, ma allo stesso tempo attuare i tagli al bilancio come richiesti dai mercati e dai loro rappresentanti nelle istituzioni europee, ha deciso di staccarsi dai partiti che appoggiano il governo tecnico di Mario Monti (e anche dalla Lega, dove molti pensavano sarebbe finito) per qualificarsi in modo netto come nemico dell’ideologia “mercatista” che da anni denuncia.

fonte: www.lettera43.it

Tuttavia, i compromessi sono stati tanti – i politici direbbero inevitabili – soprattutto in materia di tagli. Per non parlare dell’incapacità di difendere all’interno del centrodestra la sua posizione contro il sistema dominato dalla speculazione finanziaria e la tendenza di molti a chinare il capo di fronte al dio mercato. Anche se forse la responsabilità va data più a quelli che neanche hanno aperto bocca, lasciando soli chi ha avuto il coraggio di opporsi.

Oggi Tremonti sembra pronto a battersi per delle proposte che non possiamo che condividere. Questo il paragrafo su Glass-Steagall dal Manifesto 3L:

Separazione tra credito produttivo ed attività speculativa

Le banche che raccolgono il risparmio dei risparmiatori lo possono impiegare solo facendo credito alle imprese ed ai lavoratori, alle comunità ed alle famiglie. Ed a loro rischio.

Non possono usare la raccolta del risparmio privato per entrare nel casinò o nella bisca della finanza, continuando un sistema, come quello che c’è ora, per cui se ci sono profitti, questi vengono incamerati e privatizzati; se invece ci sono perdite, queste vengono trasferite nei bilanci pubblici e dunque messe a carico dei cittadini, dei risparmiatori, etc.

Si deve dunque tornare allo spirito della legge Glass-Steagall del 1933, che, dopo la crisi del1929, fu la base di partenza del “New Deal” di Roosevelt. E’ su questo modello che in Italia fu fatta la legge bancaria del 1936. Entrambe queste due leggi (quella americana del 1933, quella italiana del 1936) furono poi abrogate, negli anni ’90, nello spirito della globalizzazione finanziaria. E’ un errore che stiamo pagando e che dobbiamo correggere; (per maggiori informazioni su questo punto si veda la SCHEDA N.9 sul sito www.listalavoroliberta.it).

Secondo noi il Manifesto 3L merita un’occhiata; la riforma indispensabile della separazione bancaria, che permetterà di isolare le famiglie e le imprese dagli squali dei mercati speculativi, fa sempre più strada.

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Filed under: Glass-Steagall

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