Da oltrelacoltre

di Italo Romano
Oltre la Coltre

La Commissione Trilaterale è un think tank non governativo, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e da alti dirigenti mondiali, i soliti noti, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski, la mente del progetto Trilateral.

Sulla homepage del sito web italiano della “Trilaterale”, troviamo la seguente presentazione:

La Commissione Trilaterale è un’associazione privata, fondata nel 1973 da un gruppo di cittadini Nord Americani, Europei e Giapponesi con la finalità di offrire ai soci un forum permanente di dibattito per approfondire i grandi temi comuni alle tre aree interessate, diffondere l’abitudine a lavorare insieme per migliorarne la comprensione e fornire contributi intellettuali utili alla soluzione dei problemi affrontati. Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione Trilaterale ha seguito fin dall’inizio tre principi di fondo: lavorare su un piano di parità, riconoscere l’importanza degli organismi multilaterali ed evitare azioni unilaterali.

Questo gruppo di chiara matrice mondialista fu formato in un preciso momento storico, in seguito ai tragici avvenimenti in Vietnam. Questo ideale ponte intercontinentale ha avuto origine da gruppi di potere come ilCounsil on Foreign Relations (CFR), il Club Bilderberg e il RIIA (Istituto reale di Affari internazionale).

E’ una commissione molto speciale. E’ un triangolo industriale-economico che lega America, Europa e Giappone. Questa organizzazione elitaria riunisce i massimi dirigenti industriali e del commercio per imporre subdolamente un Nuovo Ordine economico. I paesi più potenti si riuniscono per deliberare le soluzioni migliori da adottare per lo scambio d’interessi economici. Per la serie tu fai un favore a me, e in cambio…

 

La Commissione Trilaterale ha una grande responsabilità sullo stato attuale del mondo. Hanno pianificato tutto quello che sta accadendo in questi ultimi anni. Hanno veicolato il capitalismo verso il cosiddetto neoliberismo, verso il turbocapitalismo, che è stato solo una radicalizzazione della concezione keynesiana più classica dell’economia, del ruolo dello Stato, l’intensificazione dello sfruttamento mondiale del lavoro e dell’egemonia militare mondiale dei paesi più ricchi del pianeta e delle loro corporazioni transnazionali.

Sul sito internazionale possiamo farci un’idea dell’organigramma dela Trilateral: “Il corpo dei mebri della Commissione Trilaterale è composto di circa 400 capi distinti nel mondo degli affari, mass media, accademia, servizio pubblico (escludendo ministri di gabinetto nazionali attuali), sindacati e altre organizzazioni non governative delle tre regioni. I presidenti regionali, vicepresidenti e direttori costituiscono la direzione della Commissione Trilaterale, insieme ad un comitato Esecutivo che include circa altri 40 membri“.

Insomma, dal 1973, la Commissione Trilaterale si riunisce regolarmente in sessioni plenarie per discutere manifesti politici sviluppati dai loro membri. Le politiche si dibattono fino a raggiungere i consensi. I rispettivi membri ritornano ai loro paesi per l’attuazione delle politiche concordate con coerenza in questi consensi. Lo scopo originale della Commissione Trilaterale è stato la creazione di un “Nuovo Ordine Economico Internazionale” meglio conosciuta come globalizzazione.

Storia e Organizzazione

Nel 1972, per iniziativa di David Rockefeller e con il coinvolgimento di altri qualificati esponenti degli ambienti economici, politici e culturali di Stati Uniti e Canada, dei principali paesi dell’Europa Occidentale e del Giappone, si tennero alcune riunioni preparatorie con la finalità di verificare la fattibilità di un’associazione che consentisse di approfondire e dibattere i grandi temi (politici, economici, sociali) comuni a tutti i paesi democratici e ad economia di mercato, le relazioni fra questi stessi paesi e i rapporti tra essi ed il resto del mondo.

La denominazione “Trilaterale”, decisa nel 1973, si riferisce quindi storicamente alle tre aree che all’epoca si potevano considerare leader nel mondo per lo sviluppo economico e per i valori democratici delle loro istituzioni: Europa, Nord America e Giappone.

Tra i personaggi che contribuirono alla fase preparatoria ricordiamo innanzi tutto Zbigniew Brzezinski, dal cui saggio “Between two Ages: America’s Role in the Technotronic Era” (Viking Press, 1970) David Rockefeller aveva tratto alcune idee che sono rimaste alla base delle finalità della Commissione, in particolare la convinzione che un dialogo più organico fra le “tre aree” fosse utile per un miglioramento delle relazioni fra questi paesi e, più in generale, per il miglioramento delle relazioni internazionali e del progresso democratico nel mondo.

Ricordiamo inoltre, perché partecipanti alla prima riunione operativa (Luglio 1972) per arrivare alla costituzione vera e propria dell’associazione, i nomi di Fred Bergsten, economista e Henry Owen, politologo della Brookings Institution; Mc George Bundy, presidente della Ford Foundation; tra gli europei Karl Carstens, allora parlamentare tedesco, René Foch, politico francese; Guido Colonna di Paliano, ambasciatore e ex-commissario CEE; François Duchène, politologo dell’Università di Sussex (GB); Max Kohnstamm direttore dell’Istituto di Studi Europei della CEE; Kiichi Miyazawa, allora membro della Dieta ed ex ministro degli Esteri (J), Kinhide Mushakoji professore di relazioni Internazionali (J), Saburo Okita allora presidente dell’Overseas Economic Cooperation Fund (J) e Tadashi Yamamoto presidente del Japan Center for International Exchange (J).

La percezione dei fondatori, confermata attraverso gli incontri preliminari del 1972 e che condusse poi l’anno successivo alla costituzione vera e propria dell’associazione denominata “Commissione Trilaterale”, fu inoltre, fin dalle origini, quella che la discussione tra persone di diversa estrazione e competenza professionale ma di omogeneo livello di responsabilità potesse più efficacemente contribuire a migliorare la conoscenza dei problemi comuni attraverso lo studio e la discussione per individuarne soluzioni nuove, concetto che nello statuto fondativo fu evidenziato nelle parole “working togheter”.

Un secondo punto condiviso dai fondatori e tuttora fondamentale nello spirito che sta alla base dell’attività della Commissione è la profonda convinzione che la via prioritaria per risolvere i problemi del mondo risiede in primo luogo nelle buone relazioni internazionali e nel buon funzionamento degli organismi multilaterali.

La prima riunione della Commissione Trilaterale si tenne a Tokyo nell’ottobre del 1973 e fu stabilito un programma di lavori per il triennio 1974-76. Da allora, l’associazione ha continuato la propria attività sulla base di programmi triennali, di cui l’ultimo (il 12°) si è concluso nel 2009.

Inizialmente, la Commissione era composta da un egual numero di soci (60) per ciascuna regione, per un totale di 180 membri. Successivamente il numero crebbe poco per volta, tenendo sempre più conto del numero dei paesi rappresentati (soprattutto quelli europei che già nel 1973 erano 11) ed introducendo, proprio per l’Europa, il principio di una rappresentanza ponderata in base al duplice criterio del PIL e nella popolazione.

La Commissione raggruppa adesso circa 400 membri, di cui 163 europei, 121 americani e 96 asiatici, conservando la formula iniziale del profilo professionale dei soci e della loro diversificazione, allargata a tutti i principali settori della vita civile: economia, lavoro, ambienti accademici, culturali, della ricerca, dei media e della politica.

Una decisione storica per la struttura della Commissione Trilaterale fu presa a Tokyo, nel corso dell’assemblea plenaria del 10-12 Aprile 2000: dopo 27 anni dalla sua costituzione, la Trilateral Commission decise di allargare il gruppo nordamericano al Messico e di trasformare il Gruppo giapponese in un gruppo “Asia-Pacifico” per comprendere altri paesi di quello scacchiere: Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda con gruppi nazionali; e i cinque paesi ASEAN (Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore, Tailandia) con membri a titolo personale.

Il Gruppo Europeo ha sempre continuato ad allargarsi sotto il profilo geografico, soprattutto dopo il 1989, perché ha sempre aperto le porte a cittadini dei nuovi paesi che man mano entravano a far parte prima della CEE e poi dell’UE. Attualmente è composto da persone di 25 paesi, di cui 24 membri dell’UE più la Norvegia.

I tre gruppi, o sezioni, in cui è articolata la Commissione (Europa, Nord America e Asia-Pacifico, con sedi rispettivamente a Parigi, Washington e Tokyo) sono dotati ciascuno di una propria presidenza, di un proprio ufficio e godono di una propria autonomia gestionale; solo i programmi delle Riunioni Plenarie e i Rapporti vengono gestiti su base unitaria.

Allorché fu lanciato il primo triennio di attività (1974-76), in epoca del cosiddetto bipolarismo, cresceva la sensazione che gli Stati Uniti fossero alla ricerca di qualche forma di responsabilità partecipata con l’Europa Occidentale e il Giappone, per affrontare in modo più efficace le principali sfide internazionali.

Con quest’ottica, la Commissione Trilaterale ha impostato fin dall’inizio la propria attività e ha potuto vedere realizzate nel frattempo non poche delle intuizioni emerse nel corso dei dibattiti e degli studi pubblicati. Fra i temi oggetto di studio, tutti in anticipo sulla loro realizzazione, possiamo ricordare: l’istituzionalizzazione dei Summit fra i paesi più industrializzati, la crescita del Giappone come potenza di responsabilità globale, il concetto di indivisibilità della sicurezza, la diffusione nel mondo della democrazia come forma di governo (vedi in America Latina negli anni ’70-80 e, dal 1989, nei paesi ex-comunisti), lo sviluppo della tecnologia info-telematica (ITC), l’amplificarsi del fenomeno della globalizzazione e la crescita delle economie asiatiche.

Dal 1974 ad oggi sono uscite in materia 62 pubblicazioni della Commissione, i “Rapporti alla Trilateral Commission” perché firmate sempre dai lori autori, normalmente tre, uno per ogni area, che costituiscono una documentazione interessante, anche storicamente, sui temi affrontati.

Questi risultati hanno contribuito da un lato a confermare la validità dell’attività della Commissione Trilaterale ma, allo stesso tempo, hanno costituito uno stimolo al rinnovamento dei suoi programmi che, di tre anni in tre anni, si sono adeguati all’evolversi delle problematiche internazionali.

Sotto un profilo politico, per esempio, dopo la parentesi degli anni ’90 con l’emergere degli Stati Uniti nel ruolo di unica superpotenza c’è stata una crescente attenzione verso la necessità di nuovi equilibri, una ridefinizione del ruolo degli Organismi Internazionali, l’emergere di nuovi attori di politica internazionale, e i problemi dello sviluppo sostenibile.

E gli ultimi rapporti pubblicati testimoniano questi interessi: 21th Century Strategies of the Trilateral Countries: in Concert or in Conflict? (1999); The New Central Asia (2000); East Asia and the International System (2001) Addressing the New International Terrorism: prevention, intervention and multilateral cooperation (2003), The New Challenges to International, National and Human Security Policy (2004). Notevole interesse ha suscitato in particolare il rapporto (dicembre 2003) che approfondisce un tema molto importante per il dibattito sul nuovo ruolo delle Istituzioni Internazionali: The “Democracy Deficit” in the Global Economy: Enhancing the Legitimacy and Accountability of the Global Institutions. Due rapporti importanti sono usciti nel 2006: Engaging with Russia e Nuclear Proliferation e nel 2007 un rapporto dedicato al nuovo concetto globale di sicurezza: The New Challenges to International, National and Human Security Policy.

STRUTTURA DELLA COMMISSIONE TRILATERALE

La struttura della Trilateral Commission comprende un Comitato Esecutivo (Executive Committee), composto da circa 40 membri suddivisi fra le tre regioni per definire temi e programmi e le linee generali di attività, e un Comitato di Presidenza (Chairmen’s Meeting) che ha responsabilità gestionali e direttive ed è composto dai tre presidenti di area, dai vice presidenti e dai tre direttori.

Le tre direzioni regionali hanno sede rispettivamente a Washington, Parigi e Tokyo. Ogni area (Nord America, Europa, Asia-Pacifico) ha poi un proprio Regional Executive Committee. Per l’Europa esso è composto da uno o due rappresentanti per ogni gruppo nazionale (due rappresentanti per Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, uno per tutti gli altri). Questi Comitati Esecutivi di area sono gli organismi direttivi dell’area ed hanno autonomia di decisione in materia di programmi, riunioni, budget, membership a livello regionale. (Per i nomi dei componenti, v. link al capitolo “Membri della TC”) I “Regional Executive Committee” si riuniscono di norma due volte all’anno, in occasione della Riunione Plenaria e della Riunione di Area.

I diversi gruppi nazionali hanno strutture autonome, secondo le esigenze locali. I gruppi dei paesi maggiori (il numero dei soci è parametrato alla popolazione e al PIL) hanno anche un’attività a livello nazionale ed una segreteria.

(Trilaterale.it)

I MEMBRI ITALIANI DELLA TRILATERAL

Mario MontiPresidente del Consiglio del Governo italiano, presidente dell’Università Bocconi, ex membro della Commissione europea, Presidente onorario della Bruegel, un think tank filoeuropeista, Presidente europeo della Commissione Trilaterale e membro del Comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia.

Marta Dassù, è Direttore Generale per le Attività Internazionali di Aspen Institute Italia e Direttore di  Aspenia, rivista di politica ed economia dello stesso gruppo di potere. Ha collaborato come consigliere per la politica estera con il Presidente del Consiglio dei ministri nel Governo D’Alema I e II e nel Governo Amato II, e con il gruppo di riflessione strategica del Ministero degli Affari Esteri. È stata direttore del CESPI, Centro Studi Politica Internazionale, ed è componente della Fondazione Italia USA. Scrive come editorialista su vari quotidiani e periodici tra cui il Corriere della Sera, Il Sole 24Ore e La Stampa.

John Elkann, Presidente del gruppo FIAT S.p.A., della Exor e della Giovanni Agnelli e C. È inoltre presidente dell’Editrice La Stampa e di Itedi, membro del Consiglio di Amministrazione di Fiat Industrial, SGS, RCS MediaGroup, di The Economist e di Banca Leonardo. È membro dell’international Advisory Council del Brooking Institution, trustee del Museum of Modern Art (MoMa) e consigliere della Fondazione Italia-Cina. Ha fatto parte del comitato di presidenza di Confindustria, dimettendosi dopo l’abbandono di Fiat al gruppo “nell’interesse dell’autonomia e dell’indipendenza dell’Associazione”. È inoltre vice presidente dell’Aspen Institute Italia e della Fondazione Giovanni Agnelli ed è tra i promotori della Scuola di Alta Formazione al Management Collège des Ingénieurs Italia.

Pier Francesco Guarguaglini, è un dirigente d’azienda, presidente di Finmeccanica il maggior Gruppo industriale italiano nel settore dell’alta tecnologia (51.026 dipendenti, ricavi consolidati nel 2004 per 9,4 miliardi di euro). Il Gruppo è quotato alla Borsa di Milano ed opera nei seguenti settori: aeronautica, spazio, elicotteristica, difesa, trasporti, energia, servizi di information technology. Finmeccanica, inoltre, detiene una partecipazione indiretta in STMicroelectronics, terzo gruppo mondiale nel settore della microelettronica. Laureato in Ingegneria Elettronica all’Università di Pisa, Ph. D. in Ingegneria Elettrica all’Università della Pennsylvania, U.S.A., libero docente all’Università di Roma.

Durante la sua attività professionale ha ricoperto molteplici incarichi manageriali: direttore generale delle Officine Galileo, amministratore delegato di Oto Malera e Breda Meccanica Bresciana, responsabile del settore Difesa di Finmeccanica, presidente di Alenia Marconi System, amministratore delegato di Fincantieri. Attualmente è membro dell’I.E.E.E., The Institute of Electrical and Electronics Engineers (U.S.A.), della Giunta e del Consiglio Direttivo di Confindustria, della Giunta e del Consiglio Direttivo di Assonime. del Comitato Consultivo SACE, del Board del Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti, Membro italiano del Direttivo della Fulbright Commission e Presidente di Promostudi-Università della Spezia.

Federica Guidi, è una imprenditrice italiana, dal 2008 Presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. E’ Amministratore delegato e Vice-Presidente dell’azienda di famiglia DUCATI Energia, Membro del Consiglio di Amministrazione della DUCATI Energia Group.

Enrico Letta, ha alle spalle un percorso umano e formativo all’insegna dell’Europa. Dall’infanzia a Strasburgo – dove frequenta la scuola dell’obbligo – alla laurea in Diritto internazionale all’Università di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee alla Scuola Superiore “S. Anna”. A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo. Nel 1990 conosce Beniamino Andreatta e diventa ricercatore dell‘Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione di cui è segretario generale dal 1993. Nello stesso anno il primo contatto con le istituzioni. Segue infatti Andreatta, come capo della sua segreteria, al Ministero degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del Tesoro come segretario generale del Comitato per l’euro. Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è vicesegretario del Partito popolare italiano. Nel novembre del 1998, con il primo governo D’Alema, diventa a 32 anni ministro per le Politiche Comunitarie. È il più giovane ministro della storia repubblicana e batte Andreotti, ministro a 35 anni. Nel 2000 è ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato nel secondo governo D’Alema. Incarico che conserva, con il governo Amato, per il quale è anche ministro del Commercio con l’Estero fino al 2001. Nel 2001 diventa deputato per la prima volta e s’iscrive alla Margherita. Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla Camera e, da capolista dell’Ulivo, viene eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia Nord-Est. Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e tra il 17 maggio 2006 e l’8 maggio 2008 è sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Prodi. Nel 2007 si candida alla segreteria del neonato Partito democratico ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l’11% dei consensi. Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, capolista PD nella Circoscrizione Lombardia 2, viene eletto alla Camera dei Deputati.  Poche settimane Walter Veltroni lo chiama a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile Welfare. Nel 2009, in occasione del Congresso del Partito democratico, decide di appoggiare Pier Luigi Bersani e la mozione che lo sostiene. Il 9 novembre 2009 – dopo le primarie che eleggono Bersani segretario nazionale – viene nominato dall’Assemblea nazionale, ad amplissima maggioranza, vicesegretario unico del Partito Democratico. Dal 2004 è vicepresidente di Aspen Institute Italia. Ha svolto attività di insegnamento e di ricerca presso la Scuola superiore S. Anna di Pisa e l’Haute Ècole de Commerce di Parigi. Nel 2005 fonda veDrò, nel 2007 l’Associazione TrecentoSessanta.

Carlo Pesenti, membro del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca S.p.A., Direttore Generale, Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo di Italmobiliare S.p.A., Consigliere Indipendente di Ambientale Sgr, Consigliere Delegato e Membro del Comitato Esecutivo di Italcementi S.p.A., membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di RCS Media Group S.p.A. e Vice Presidente di Ciments Français S.A.. Inoltre è membro del CdA e del Comitato Remunerazioni di Unicredit. e Si è laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano e ha conseguito il Master in Economia e Management all’Università Bocconi.

E’ stato anche Co-Presidente del Business Council Italo-Egiziano, Consigliere di Sesaab S.p.A., Vice Presidente di SEB, Vice Presidente di BravoSolution S.p.A. (da giugno 2000 a febbraio 2008), Co-Presidente di CSI (Cement Sustainability Iniziative) nell’ambito del WBCSD (World Business Council for Sustainable Development); Membro della Giunta di Confindustria, membro della Giunta dell’Unione Industriale di Bergamo, membro del Comitato Esecutivo del WBCSD – World Business Council for Sustainable Development, membro del Consiglio di Amministrazione di Banche Popolari Unite S.r.L.; Presidente di Intertrading S.r.L., Consigliere di Italgen S.p.A., membro del Consiglio di Sorveglianza di KM Europa Metal AG, Direttore di Essroc e Consigliere e Vice Presidente della Gazzetta del Sud – Calabria.

Luigi Ramponi, Generale dell’Esercito italiano, è stato Comandante Generale della Guardia di Finanza e direttore del SISMI. Appartiene al ristretto novero dei padri fondatori di Alleanza Nazionale poi inglobata dal Pdl, è stato membro sia della Camera che del Senato, nonchè membro della 4ª Commissione permanente (Difesa) e della Commissione consultiva per la concessione di ricompense al valore e al merito civile.

Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Techint, composto dalle società Tenaris, Ternium, Tenova, Techint E&C, Tecpetrol e Humanitas. Riconosciuto tra i leader mondiali nei settori della siderurgia, energia e infrastrutture, il Gruppo ha generato nel 2010 un fatturato di 19 miliardi di dollari con il contributo di 54.000 persone. Negli anni Novanta fonda l’Istituto Clinico Humanitas (di cui oggi è Presidente), ospedale policlinico tra i più riconosciuti d’Europa, centro internazionale di ricerca e didattica, case di management dell’Università di Harvard. Attualmente è inoltre vice presidente di Confindustria con delega all’Education e siede nei Board di Brembo SpA, Allianz SpA, Buzzi Unicem e Istituto Italiano di Tecnologia. A livello internazionale è membro dell’European Advisory Board della Harvard Business School, del comitato esecutivo di Aspen Institute e dell’Advisory board di Allianz Group. Impegnato in attività sociali e di beneficenza, presiede la Fondazione Rocca e la Fondazione Fratelli Agostino ed Enrico Rocca. Nel 2009 gli viene conferita la laurea “ad honorem” in ingegneria Gestionale dal Politecnico di Milano. Nel 2010 riceve dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano il “Premio Leonardo 2009” per il contributo al rafforzamento della proiezione internazionale dell’Italia nei settori della siderurgia, energia e infrastrutture. È laureato “cum laude” in fisica all’Università di Milano e ha completato gli studi alla Harvard Business School di Boston.

Marcello Sala, Consigliere di Gestione di Intesa Sanpaolo dalla data di costituzione, nel 2007, e Vice Presidente Vicario dal 2010; in questa veste ha ricevuto dal Consiglio di Gestione l’incarico di sviluppare le relazioni internazionali e seguire i progetti di internazionalizzazione del Gruppo. All’interno di Intesa Sanpaolo, è anche membro del Consiglio di Amministrazione di AlexBank S.A.E. (Egitto) ed ha ricoperto le cariche di membro del Consiglio di Amministrazione di Banca IMI S.p.A., membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di IMI Fondi Chiusi SGR S.p.A.. Dopo le lauree in Economia e Commercio ed in Scienze Politiche conseguite presso l’Università Cattolica di Milano, inizia il suo percorso professionale nel private equity come analista finanziario presso Advance (Gruppo LBO), di cui diventa Direttore Generale nel 1997. Dal 1998 al 2000 ricopre la carica di Senior Manager presso Medinvest, società specializzata in merchant banking. Nel 2000 è nominato Chief Financial Officer del tour operator Last Minute Tour; dal 2001 al 2005 è Managing Director del fondo di private equity The Oak Fund. Fino al 2009 è Senior Investment Advisor Alternative Assets presso EIF. Dal 2008 è membro del Comitato Strategico presso il Ministero degli Affari Esteri per lo sviluppo all’estero degli interessi nazionali in economia, che si occupa principalmente di globalizzazione e presenza di fondi sovrani nelle società italiane. Dal 2008 è membro del Consiglio di Amministrazione di Banca ITB S.p.A..
E’ membro della Trilateral Commission, del International Council del Bretton Woods Committee (Washington) e del Consiglio Direttivo di Diplomatia.

*Ferdinando Salleo, Vice Presidente di Mediocredito ed ex Ambasciatore italiano negli Stait Uniti.

*Carlo Secchi, Professore ordinario di Politica economica europea. Rettore dell’Università Bocconi dal 2000 al 2004. Direttore dell’ISLA – Istituto di studi latino americani e dei paesi in transizione. E’ stato in aspettativa dal 1994 al 1999 per mandato parlamentare (Senato della Repubblica e Parlamento Europeo). E’ stato Prorettore dell’Università alle questioni afferenti alla didattica e formazione (corsi di laurea e post-laurea) e alle relazioni internazionali. E’ stato direttore del corso di perfezionamento in Economia del turismo. E’ stato vice-presidente della CEMS (1988-1993) ed è stato presidente dal 1990 al 1993 dell’European Association of Development Research and Training Institutes (EADI). E’ vicepresidente dell’Associazione Universitaria di Studi Europei (AUSE). Ha svolto attività tecnico-scientifica per enti pubblici e organismi internazionali. Partecipa agli organi direttivi di fondazioni a carattere tecnico-scientifico. E’ stato ricercatore presso il Netherlands Economic Institute di Rotterdam (1970/72) e visiting professor presso la Erasmus University di Rotterdam (1978), la HEC di Parigi (1988-1990), la Wirtschaft Universität di Vienna (1991) e il Centre for European Studies della Chulalongkorn University di Bangkok (1999). Ha insegnato presso le Università di Milano, Sassari e Trento, dove ha diretto il Dipartimento di Economia.

Maurizio Sella, presidente di Banca Sella Holding SpA, capogruppo del Gruppo Banca Sella, di Banca Sella SpA, di Banca Patrimoni Sella e C., di Sella Servizi Bancari S.c.p.a. e della Maurizio Sella S.A.A., holding di famiglia. Oltre ad essere membro del Comitato esecutivo di ABI dal 1981, è consigliere della Federazione ABI-ANIA dal 2008, consigliere della “Compagnie Financière Martin-Maurel” di Marsiglia dal 1993 e consigliere dell’Associazione per le Aziende Famigliari dal 1994. Fa parte del Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti dal 1990 e del Board dello stesso dal 1999, nonché del Gruppo Italiano della Trilateral Commission dal 1999 e dell’Institut International d’Etudes Bancaires dal 2000. È presidente dell’AIdAF (Associazione Italiana delle Aziende Familiari) dal 2007. È nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione fra le Società Italiane per Azioni dal 2003, della Toro Assicurazioni SpA dal 2003, di Buzzi Unicem dal 2000 e di Alleanza Toro dal 2009. Conseguita nel 1965 la laurea in economia e commercio all’Università di Torino, nel 1966 inizia a lavorare presso la Banca Sella, dove percorre tutte le tappe della carriera fino alla carica di CEO che ricopre per 30 anni dal 1974 al 2004. Molto attiva è stata la sua presenza nelle organizzazioni di categoria del sistema bancario, particolarmente in ambito ABI, dove ha ricoperto le seguenti cariche: referente al Comitato Esecutivo e al Consiglio su tutte le problematiche relative al Sistema dei Pagamenti dal 1987 al 1998, vice presidente dal 1996, presidente dal 1998 al luglio 2006. Ha inoltre guidato la “Delegazione ABI per le trattative in tema di lavoro e occupazione” dal 1998 al 2006. È stato presidente della Fédération Bancaire de l’Union Européenne dall’ottobre 1998 all’ottobre 2004, poi consigliere fino a settembre 2006, membro italiano al PSSG (Payment System Steering Group) presso la Fédération Bancaire de l’Union Européenne dal 1992 al 1997, membro in rappresentanza dell’Italia al PSTDG (Payment System Technical Development Group), gruppo di lavoro della Commissione Europea dal 1992 al 1997, presidente della SIA (Società Interbancaria per l’Automazione) dal 1988 al 1999, consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi dal 1998 a luglio 2006, presidente dell’APAF (Associazione per le Aziende Familiari) dal 1994 al 1999, presidente dell’Ente Einaudi dal 2005 al 2007.

Stefano Silvestri, Presidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) dal 2001. E’ editorialista de Il Sole 24 Oredal 1985. È stato Sottosegretario di Stato alla Difesa (gennaio 1995 – maggio 1996), consigliere del Sottosegretario agli Esteri incaricato per gli Affari Europei (1975), e consulente della Presidenza del Consiglio sotto diversi governi. Ha svolto e svolge lavoro di consulenza sia per il Ministero degli Esteri che per quelli della Difesa e dell’Industria. Come giornalista professionista, è stato anche inviato e notista del Globo (1982), membro del comitato direttivo de l’Europeo (1979), collaboratore di numerosi quotidiani nazionali sui temi di politica estera e di difesa. E’ stato anche docente sui problemi di sicurezza dell’area mediterranea, presso il Bologna Center della Johns Hopkins University (1972-76) e ha lavorato (1971-72) presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra. E’ membro del Consiglio d’Amministrazione della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD)

Marco Tronchetti Provera, imprenditore e dirigente d’azienda italiano, presidente della Pirelli&C., della Prelios, della Pirelli Tyre, della holding GPI (Gruppo Partecipazioni Industriali), della Marco Tronchetti Provera & C. Sapa; E’ presidente esecutivo della holding Camfin e Vice presidente di Mediobanca. E’ membro dell’Esecutivo di Confindustria, del CdA (rappresentante dell’Ente Fondatore Istituto Javotte Bocconi) dell’Università Commerciale Luigi Bocconi, del CdA RCS quotidiani, del CdA Cai, del CdA Eurostazioni e del Cda della squadra di calcio Internazionale FC. Con i suoi 5,664 milioni di euro di stipendio annuo è considerato il terzo manager italiano più pagato

Franco Venturini, giornalista, storico commentatore per gli affari esteri del Corriere della Sera

 

*Comitato esecutivo

Insomma un bel calderone di personalità di spicco del panorama politico, finanziario e mediatico italiano. Queste persone decido in gran segreto i destini delle nostre nazioni, si prendono il nostro futuro e lo plasmano a proprio uso e consumo. Ci fanno credere in una democrazia fasulla, ci mettono l’uno contro l’altro in nome di ideologie inventate da loro, ci indottrinano nelle loro scuole e ci dicono come dobbiamo comportarci e cosa comprare per essere i più conformisti possibile. Veicolano le nostre coscienze e ci distraggono quotidianamente. Ci hanno reso schiavi, e noi di questo non ne siamo consapevoli, per cui c’è una certa fierezza nel mostrare in pubblico il proprio rango di schiavitù e i marchi identificativi del nostro status sociale. Siamo schiavi e fieri di esserlo, è questa la grande tragedia.

Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo“, scriveva Goethe. Io vi dico che cambiare padrone non è sinonimo di libertà, dobbiamo porre fine a questa illusione e capire realmente cosa si cela dietro le quinte di questa quieta e artificiosa apparenza. Il Governo Monti è un governo fantoccio, messo li dalle alte sfere per sfruttare a proprio vantaggio il tracollo del paese Italia.

Problema-Reazione-Soluzione, è la solita tattica usata dai mondialisti per raggiungere i propri scopi. Creano una crisi, aspettano la reazione (già prevista) della popolazione, e poi propongono (impongono?) la loro soluzione. La democrazia non esiste cari lettori, è ora che ne prendiamo coscienza e la sovranità italiana è in mano ad organi sovranazionali che tutto fanno, fuorchè gli interessi della collettività. La Stato italiano sta per abdicare la propria governance ai poteri mondiali. Tutto secondo i piani.

Vi lascio con le parole Brzezinski, ideatore e co-fondatore della Commissione Trilaterale, tratte da un suo libro del 1971 “Tra due età: il ruolo degli Stati Uniti nell’era tecnotronica” che dice così:

La Nazione-Stato come unità fondamentale della vita dell’uomo organizzata ha cessato di essere la principale forza creativa: Le banche internazionali e le corporazioni transnazionali sono ‘ora’ attori e pianificatori nei termini in cui un tempo erano attribuiti i concetti politici di stato-nazione” .

E’ la fine degli Stati-nazione, delle sovranità nazionali come le abbiamo conosciute e del ruolo dello Stato nella società.  Quello che si vuole è un mondo governato dalle banche e dalle corporazioni transnazionali. Una vera e propria dittatura del capitale.

Questo è quello che veramente sta succedendo.

Linkografia:

http://www.trilateral.org/

http://www.trilaterale.it/

http://www.disinformazione.it/trilaterale.htm

http://www.pressante.com/politica-e-ordine-mondiale/949-i-manager-del-mondo

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=7065

http://www.oltrelacoltre.com/?p=5170

http://www.disinformazione.it/trilaterale2.htm

http://www.peacelink.it/sociale/a/35090.html

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Bibliografia:

Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale – Marcello Pamio – MacroEdizioni

Massoneria e sette segrete – Ephipanius – Controcorrente

Il club Bilderberg – Daniel Estulin – Arianna Editrice

Il Governo Mondiale e la Controchiesa – Virion – Controcorrente

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