
La scossa che ci si attendeva da Pechino per far ripartire l’economia è arrivata. La People’s bank of China ha svalutato lo yuan di circa il 2%. La banca centrale guidata dal governatore Zhou Xiaochuan ha rivisto al ribasso dell’1,9% la cosiddetta parità centrale sulla valuta statunitense, portandola a 6,2298 yuan contro dollaro, rispetto ai 6,1162 di ieri. Si tratta del valore base per stabilire la banda d’oscillazione del 2% concessa da Pechino alla propria valuta.
“Le condizioni dell’economia e della finanza internazionale sono complesse. Il dollaro si rafforza, mentre l’euro e lo yen si indeboliscono. Allo stesso tempo i mercati emergenti stanno affrontando pressioni al ribasso, mentre assistiamo all’aumento della volatilità sul flusso internazionale di capitali”, ha spiegato un portavoce della Pboc, nellaggiungere che la misura ha anche lo scopo di portare il tasso di cambio a un livello più orientato al mercato.
L’operazione annunciata oggi rappresenta la maggiore svalutazione della moneta cinese dalla riforma del sistema di cambio, avvenuta nel 2005. La decisione dell’istituto centrale cinese è stata presa a stretto giro dalla pubblicazione nel fine settimana dei dati sulle esportazioni che a luglio sono calate dell’8,3% su base annua.
Per diversi analisti la svalutazione dello yuan si rientra inoltre nella strategia del governo cinese per arrivare all’inclusione della propria divista nel paniere di valute di riserva del Fondo monetario internazionale. Pechino conta di poter arrivare a tale traguardo nella revisione prevista per quest’autunno. Ma i tecnici dell’Fmi in un recente rapporto hanno esortato alla cautela, chiedendo ulteriori riforme del sistema valutario e finanziario e ipotizzando una possibile inclusione dello yuan soltanto a settembre del prossimo anno.
La Borsa di Tokyo intanto ha risentito delle decisioni prese dalla PboC e ha chiuso al ribasso, anche a causa delle prese di beneficio dopo una serie positiva di quattro giorni. Il Nikkei ha ceduto lo 0,42% pari a 87,94 punti e si è fermato a 20.720,75. In calo anche il Topix che con un arretramento dello 0,22% pari a 3,69 punti, è sceso a 1.687,60. Alle 8.30 italiane viaggiano invece sul terreno positivo sia Shanghai, in rialzo del 1,06%, sia l’Hang Seng di Hong Kong a +0,80%
Fonte: http://www.milanofinanza.it/news/la-cina-svaluta-lo-yuan-del-2-201508110844572982
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