Riportiamo di seguito le principali conclusioni di uno studio del dipartimento di ricerca della Banca di Francia circa l’impatto delle revisioni dei giudizi di rating sui rendimenti obbligazionari dei Paesi emergenti.
Gli economisti della Banca di Francia hanno recentemente pubblicato un interessante studio circa l’impatto delle revisioni dei giudizi di rating sui rendimenti obbligazionari dei Paesi emergenti. Il rapporto, che prende in considerazione le emissioni sovrane di 53 nazioni nel periodo compreso tra il 1977 e il 2007, analizza le reazioni del comparto obbligazionario sovrano al miglioramento e al peggioramento dei rating e degli outlook e, allo stesso tempo, mette sotto osservazione la capacità di Fitch Ratings, Moody’s e Standard & Poor’s di prevedere il sopraggiungere di eventi creditizi quali la rinegoziazione delle scadenze, la richiesta di aiuti finanziari e il default. Di seguito riportiamo le principali conclusioni dello studio degli economisti francesi.
LE REAZIONI DEI MERCATI OBBLIGAZIONARI AL DOWNGRADE E UPDRADE DI RATING
L’unità di ricerca della Banca di Francia ha notato che i downgrade (i peggioramenti di rating) generalmente producono un significativo incremento dei rendimenti e degli spread dei titoli di Stato. La riduzione di un gradino del merito creditizio comporta l’innalzamento degli spread del 4-6% mentre le variazioni al ribasso di due o più notch determinano l’incremento degli stessi del 13-16%.
In linea con le attese, i mercati appaiono più sensibili alla variazione del giudizio di rating degli emittenti rientranti nella “categoria speculazione” (speculative grade o junk bond) rispetto agli investment grade, ovvero i titoli obbligazionari contraddistinti da una valutazione creditizia pari a o migliore di BBB.
Più tenue è, invece, la reazione dei mercati obbligazionari sovrani ai miglioramenti di rating, eventi che generalmente determinano una riduzione degli spread del 2-4%, una variazione che tende però ad annullarsi nel caso di titoli investment grade.
ECCO CHE COSA SUCCEDE SE L’AGENZIA DI RATING VARIA L’OUTLOOK
Per quanto riguarda, invece, la variazione di outlook (l’orientamento di medio/lungo periodo al rating stesso), i ricercatori francesi notano come una sua variazione positiva (da negativo a stabile oppure da stabile a positivo) non influisca sui rendimenti dei bond sovrani mentre un suo peggioramento (da positivo a stabile oppure da stabile a negativo) determini un significativo incremento dei tassi.
LE AGENZIE DI RATING NON PREVEDONO GLI EVENTI CREDITIZI FUTURI
I rating dovrebbero, in teoria, incorporare nei propri giudizi una serie di valutazioni quantitative e qualitative circa la solvibilità futura degli emittenti. L’unità di ricerca della Banca di Francia ha, tuttavia, notato come le valutazioni creditizie delle agenzie non sempre descrivano con precisione né la solvibilità corrente né quella futura. In molti casi, infatti, il rating di un Paese emittente un anno prima di un evento creditizio non lasciava per nulla presagire l’imminente richiesta di aiuti finanziari alle autorità internazionali oppure la bancarotta.
Anno | Paese | Evento creditizio / aiuti finanziari | Giudizio di rating un anno prima dell’evento creditizio | Default | ||||
FMI |
Club di Parigi (*) |
Interessi moratori |
S&P |
Fitch |
Moody’s |
|||
2000 | Argentina |
X |
BB |
BB |
Ba3 |
06/09/01 | ||
2004 | Bolivia |
X |
B+ |
B1 |
||||
1998 | Brasile |
X |
B+ |
B+ |
B1 |
|||
2005 | Cameroon |
X |
B |
B |
||||
2000 | Ecuador |
X |
B3 |
29/07/00 | ||||
2007 | Gambia |
X |
CCC |
|||||
2006 | Granada |
X |
SD |
|||||
2004 | Honduras |
X |
BBB |
B2 |
||||
1997 | Indonesia |
X |
BB- |
Baa3 |
||||
1998 | Kazakhstan |
X |
A- |
BB- |
Ba3 |
|||
2007 | Lettonia |
X |
A- |
A- |
A2 |
|||
2003 | Moldova |
X |
Caa1 |
|||||
1999 | Pakistan |
X |
B+ |
B2 |
29/01/99 | |||
1997 | Tailandia |
X |
A |
A2 |
||||
1995 | Turchia |
X |
BBB |
Baa3 |
||||
2000 | Turchia |
X |
B |
B+ |
B1 |
|||
1998 | Uruguay |
X |
BB+ |
BB+ |
Ba1 |
|||
2002 | Uruguay |
X |
BBB- |
BBB- |
Baa3 |
16/05/03 |
(*) Il Club di Parigi è un gruppo informale di organizzazioni finanziarie dei 19 paesi più ricchi del mondo, che procede ad una accurata rinegoziazione del debito pubblico bilaterale dei Paesi del Sud del mondo (aventi ingenti difficoltà nei pagamenti). I debitori sono spesso raccomandati dal Fondo Monetario Internazionale dopo il fallimento di altre soluzioni.