Pubblicato da Marina su Ecoblog.it

 

 

 

 

 

 

 

Ricordate la vicenda di Vincenzo Cenname Sindaco di Camigliano (Ce)? Ebbene, dopo essere stato sospeso dal ministro Maroni è stato rieletto a furor di camiglianesi (77,76%) nella scorsa tornata elettorale e ha ripreso il suo progetto di raccolta differenziata porta a porta.

Cenname fu sospeso dal Ministro Maroni perché si rifiutò di trasmettere alla Provincia gli elenchi TARSU per evitare che fosse smantellato il sistema di raccolta differenziata arrivato al 70%. Nell’intervista rilasciata a City, Cenname spiega il suo gesto di disobbedienza alla Legge 26/2010, quella nata ad personam per la Campania:
Avrei dovuto smantellare il sistema porta a porta con cui avevamo raggiunto il 70% di raccolta differenziata per consegnare la gestione al Consorzio provinciale, un vero “carrozzone” (eredità del Consorzio unico di bacino Napoli-Caserta, già commissariato per inadempienza e su cui gravava l’ombra dell’infiltrazione camorristica, ndr).

A proposito della Legge 26/2010 che vuole la creazione di consorzi provinciali che gestiscano raccolta e smaltimento dei rifiuti, spiega il sindaco che:

C’è un contenzioso in corso e il caso potrebbe fare emergere profili di incostituzionalità della legge. C’è una richiesta al Tar che ad ottobre deciderà se trasmettere il fascicolo alla Corte Costituzionale. Nel frattempo seguiamo l’evolversi della situazione nella Società provinciale e della situazione politica.

A Camigliano, comune di 2000 anime intanto, prosegue la raccolta differenziata e il prossimo obiettivo è arrivare all’80%. In più accanto alle luci a risparmio energetico e pannolini lavabili al nido comunale arriveranno due fontanelle pubbliche per l’acqua che distribuiranno anche quella frizzante, così da evitare ai camiglianesi di immettere nell’ambiente bottiglie di plastica.

Foto | Vincenzo Cenname su Fb

 

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