di : Trotsko
domenica 10 aprile 2016
Di fronte alla più grande crisi del sistema capitalista uno storico poteva attendersi i carri-armati nelle strade, i regimi militari, la repressione visibile e cruenta. Ed ancora…il sangue, le rivolte, le ribellioni e gli scioperi. Uno storico si attendeva la ripetizione del ’900. La storia non si ripete.
Chi governa la conosce, meglio di chi subisce i governi. Gli Stati hanno lavorato a livello globale per la gestione del conflitto, per la mediazione, perché il colpo dell’esplosione sociale rimanesse in-esploso.
Zizek nel 2001 a seguito dell’evento del 11 settembre disse che avremmo rimpianto quell’immagine. Aveva pronosticato che le guerre del futuro sarebbero state invisibili. E’ stato così. Dal punto di vista ideologico, alla ripetizione della creazione del nemico esterno hanno affiancato in maniera più subdola la propagazione della nuova ideologia: la post-modernità.
Il postmodernismo ha reso l’inessenziale essenziale. Ha elevato al rango di politica lo scandalismo e il gossip più becero. Hanno educato il pubblico al morboso. In questo modo hanno potuto attaccare gli Individui non allineati.
In questo modo hanno creato una rete secondo il modello dell’OVRA adottando le modalità della Stasi. Ogni cittadino diventa anima della repressione. In questo gioco di potere i social network svolgono un ruolo decisivo.
Nel ’900 gli IWW vennero distrutti dall’Agenzia investigativa Pinkerton. Mentre l’intelligence dello zarismo non riuscì a distruggere il bolscevismo! Erano ancora dilettanti. Gli anni ’70 videro i gruppi trotskisti annientati dall’MI5, la dissoluzione del SWP tramite agenti CIA. Anche allora non erano all’altezza. Le proteste mordevano e il potere tremava. Nella fase attuale la repressione di Stato è andata oltre.
Dagli anni ’50 i servizi segreti hanno perfezionato tecniche di repressione soft. Hanno utilizzato la tecnologia per colpire gli oppositori. L’induzione al suicidio è il miglior omicidio per uno Stato. Brecht lo aveva detto: “Ci sono molti modi di uccidere un uomo…gli si può infilare un coltello nella pancia, togliere il pane, non guarirlo da una malattia, ficcarlo in una casa inabitabile, massacrarlo di lavoro, spingerlo al suicidio, farlo andare in guerra, ecc. Solo pochi di questi modi sono proibiti nel nostro stato”.
Gli Stati hanno compreso la lezione di un marxista. Hanno adottato il modello orwelliano, creando un 1984 permanente per distruggere psicologicamente chi combatte per l’emancipazione umana. Hanno colpito l’individuo per colpire i collettivi.
Seminando scandalismo e menzogne, hanno colpito l’opposizione al sistema. Il fratello di lotta è diventato il primo ripetitore di menzogne. La vittima di queste è spinto all’in-azione, alla solitudine, alla morte percepita come traguardo. Vittime e carnefici sono entrambi pedine di un gioco al massacro in cui chi dovrebbe combattere sulla stessa barricata finisce diviso e depresso. La sensazione di impotenza è la nuova arma in mano agli Stati.
Non è fanta-scienza né fanta-politica. Non è complottismo, è la realtà che colpisce centinaia di attivisti e cittadini nel mondo. La psichiatria in questo “gioco al massacro” svolge un ruolo essenziale al servizio dello Stato.
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