
In quello che sembra un gioco di continuità, il modello della crescita si ripete nelle nazioni all’infinito: crescita, concentrazione della ricchezza negli strati alti della popolazione, misure protezionistiche dovute alla paura di perdere il vantaggio accumulato, inizio del declino e della spirale verso il basso. Blocco. Ecco allora la nascita di una nuova forma di capitalismo che Paul B. Farrel ha chiamato Frankenstein-Economy
1) Il nuovo capitalismo cinese
La Cina sta progettando il suo futuro con un capitalismo ibrido, mentre capitalisti americani si stanno ritirando in una mitologia ricostruita dal passato e adattata ai giorni nostri. Nel prossimo futuro, Pechino aumenterà la sua popolazione raggiungendo il miliardo e 400 milioni di individui, contribuendo, non poco, alla sovrappopolazione che richiede sempre più risorse e che i capitalisti dalla vista sempre bloccata a shortare intendono come un’opportunità. Il risultato sarà che l’economia cinese supererà quella americana in pochi anni. E nel 2040 il PIL della Cina sarà pari al 40% della popolazione mondiale contro quello americano fermo al 14%.
Tutto questo diventa ancora più temibile quando ti rendi conto l’economia cinese è il peggiore dei Frankenstein economici, perchè nato dalla fusione dei difetti del capitalismo occidentale (individualismo su tutti) e dai peggiori del comunismo (massificazione e controllo esasperato). E da entrambi ha preso la stessa tendenza all’insabbiamento e alla corruzione. Un elemento nuovo che difficilmente sarà governabile anche nel prossimo futuro.
Secondo la teoria di Adam Smith, padre della scienza economica, la Mano Invisibile, cioè la facoltà che avrebbe il mercato di autoregolamentarsi, dovrebbe arivare a vantaggio di tutti. Ma i capitalisti sono quelli che oggi controllano i fili del gioco per proteggere il loro patrimonio personale e ottenere più potere. Che siano banchieri o megainvestitori il problema cambia poco. Il Nobel per l’economia Joseph Stiglitz avverte che gli economisti nelle banche, o la pubblica amministrazione, così come nelle università e la stessa Fed sono intrappolati nel capitalismo mitologico di un mercato efficiente regolato da domanda/offerta e altre semplici regole base. Regole, che però, non rispondono più. QE3 di tali dimensioni si erano mai visti? Crisi così lente a scemare si erano mai avute? Un potere politico così inefficiente, tanto da dare l’Europa in mano alla Bce (organismo bancario non eletto) poteva essere previsto? Se così fosse stato, allora, una crisi del genere sarebbe stata non solo più facile da governare, ma anche da liquidare. E ricordiamo che sono rmai 5 anni che navighiamo nel terrore dello spread e gli Stati Uniti esultano per una disoccupazione che è scesa dall‘8% al 7,8%. Adesso il mercato è maledettamente complicato e le basi portanti sono questioni ambientali, crescita a lungo termine della popolazione, macroeconomia, geopolitica, influenze a livello planetario, tecnologia informatica, matematica e fisica, elementi che la mano invisibile usa a proprio vantaggio. Quindi, in ultima analisi, un’economia Frankenstein formata dai cardini (esteriori) delle teorie di Smith, ma che nell’anima avrebbe un’insieme di tecniche ben diverse. Se a questo si aggiunge tenuto sotto scacco perchè occupato a risolvere problemi come il lavoro (ma se siete giovani, mi raccomando, non siate schizzinosi, anche se siamo la generazione più titolata della storia…) le tasse e il futuro…
3) La Frankenstein-Economy si basa sui disastri
Il pianeta è in grado di alimentare i 10 miliardi di persone previste sulla Terra entro il 2050, dice Jeremy Grantham, la cui società gestisce $ 100 miliardi. Ma la maggior parte degli economisti ignora la cosa. Lo scioglimento dei ghiacci artici è una buona occasione per trivellare, e se il rischio è la siccità allora meglio buttarsi sulla commercializzazione delle falde acquifere, anche se inquinate dal fracking. Non è questione di etica, solo di convenienza economica: un animale morto fa guadagnare una volta, vivo lo si può sfruttare meglio. Evidentemente è una politica non solo adottata per l’ambiente, ma anche nella politica, dove, nello specifico in Europa, la speculazione sui bonos spagnoli e sui titoli greci ha giocato oltremodo la sua parte, aiutata anche dalla fuga degli investitori verso paradisi fiscali anche interni al Vecchio Continente (se pensate a Berlino avete pensato bene) che si sono visti piovere dal nulla capitali a costo zero e a rendimenti addirittura negativi. E se ci sono rivolte di piazza meglio ancora: nel torbido si pesca meglio e l’incertezza dei mercati permette facili speculazioni.
4) Visione breve
E non potrebbe essere altrimenti, visto che se alzassero lo sguardo un attimo più avanti si accorgerebbero della catastrofe. Il Fiscal Cliff incombe, eppure il disaccordo è totale, con un incidenza potenziale del 4,6 sul Pil e un inasprimento fiscale di 730 miliardi di dollari. Senza contare i 3.500 dollari di aumenti per ogni singola famiglia. E per le azioni è lo stesso: ci si concentra su utili trimestrali (sempre peggiori proprio a causa di quella crescita perenne che non esisterà mai più, forse perchè non è mai esistita), bonus annuali. In etologia la maggior parte degli operatori potrebbe essere paragonata a maschi alfa-aggressivi,mentre i pensatori di cui si avrebbe veramente bisogno nella prossima generazione di leader dovrebbero avere “una prospettiva storica, puntare al lungo termine”. Perciò che si tratti di una risoluzione (a breve, beninteso) della crisi spagnola, un miglioramento temporaneo degli utili (che però non c’è nemmeno), una pezza a colori messa dai rappresentanti del Congresso per tirare avanti oltre il Fiscal Cliff, poco importa.
5) I capitalisti ci inducono in errore con il mito della crescita perpetua
Infinite risorse (che stanno sparendo), infinita crescita (puntualmente smentita), infinito benessere (puntualmente disatteso anche nelle economie in crescita come India e Cina, la prima, in particolare, basa il 90% del boom della propria economia su quella in nero, sommersa, delle periferie delle megalopoli). Anche se ricchi e brillanti, i capitalisti americani (e non solo loro) hanno un infantile convinzione irrazionale che possono indefinitamente prendere, vendere, scartare, riprendere e sfruttare risorse che sono in diminuzione. Il petrolio, ora ha visto il picco, ma nella qualità più scadente.
6) La Frankenstein-Economy riflette un’ideologia estrema del capitalismo
Nessuno può negare che la nascita del capitalismo abbia permesso anche la rivoluzione industriale ed agricola (ricordate l’Unità d’Italia? Il Nord industrializzato grazie agli investimenti e il Sud abbandonato a se stesso?) [L’autrice probabilmente non conosce quali sono i veri dati sull’industrializzazione del sud, NdR], la nascita di un tenore di vita migliore. Ma quella che era nata come la sana spina dorsale della società, è diventata, con gli eccessi dei suoi esponenti di più alto rango, un supporto debole e malato. Oggi, l’ideologia di Ayn ??Rand, che punta all’esaltazione dell’iperindividualismo, è il cuore della Frankenstein-Economia, il concetto di un capitalismo incontrollato, non regolamentato. In pratica il mercato di oggi.
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