Attenzione ai robot. Entro il 2050 potrebbero rubare il 50% dei posti di lavoro che fino ad oggi sono riservati agli esseri umani. L’avanzamento tecnologico potrà essere controproducente per chi è alla ricerca di un lavoro? Le aziende preferiranno i robot agli operai in carne ed ossa?
Sono soltanto alcune delle domande che nascono dopo il congresso dell’Association for Advancement of Science, che si è svolto negli ultimi giorni a Washington. Secondo gli esperti, l’avanzamento tecnologico e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale potranno mettere a rischio i posti di lavoro in tutto il mondo entro la metà del ventunesimo secolo.
Le risposte alle principali domande sullo sviluppo della robotica e sul suo impatto nell’ambito dell’occupazione giungono dal professor Moshe Vardi, esperto di computer e tecnologia della Rice University del Texas.
Il Financial Times ha riportato l’intervento dell’esperto sull’argomento. A suo parere ci stiamo avvicinando al momento in cui le macchine saranno in grado di superare le abilità umane in quasi tutti gli ambiti lavorativi.
Avremo più tempo libero mentre i robot si occuperanno di svolgere i lavori più pesanti? In realtà a parere dell’esperto l’uomo ha bisogno di lavorare e il lavoro è essenziale per il nostro benessere.
Molto probabilmente il mondo del lavoro subirà un cambiamento. Forse i robot contribuiranno a creare nuove opportunità di occupazione e non a ridurle. Infatti, mentre serviranno meno persone addette a lavori manuali ripetitivi, aumenteranno le richieste di chi dovrà occuparsi della progettazione e della manutenzione dei robot.
Secondo il World Economic Forum, però, l’automazione alla base di una vera e propria nuova rivoluzione industriale potrebbe portare alla perdita di 5 milioni di posti di lavoro nei prossimi 4 anni.
A parere di Filippo Cavallo, esperto di robotica sociale della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’introduzione dei robot nel mondo del lavoro non sarà una minaccia ma una nuova opportunità di cooperazione.
In base alla sua visione, il lavoro cambierà e all’uomo verranno assegnate altre mansioni. Dunque l’arrivo dei robot non significherà necessariamente che ci sarà una riduzione dell’occupazione.
Starà comunque alle aziende decidere quali posti di lavoro assegnare ai propri dipendenti e quali mansioni delegare ai robot. E’ impossibile in questo momento parlare di previsioni certe per il futuro. Le direzioni che prenderanno le aziende e l’avanzamento tecnologico ci daranno le risposte.
Marta Albè
Fonte foto: The Fabricator
Fonte articolo: Greenbiz