da Contropiano
Un rapporto interno di Deutsche Bank chiarisce la filosofia di fondo e gli obiettivi strategici di “trasformazione” alla base delle politiche attuate in Grecia, Italia, ecc.
Si tratta della privatizzazione di tutto ciò che può tornare profittevole, in quanto tutto viene definito “bene privato”. Allo Stato, esplicitamente, vengono lasciati tre soli compiti: ordine pubblico, difesa esterna, politica estera (con qualche limitazione).
Utile la sintesi estrema fatta da Pierluigi Sullo su “il manifesto” del 13 gennaio, riportata in fondo.
Ancora più utile è la lettura integrale delle 16 pagine del rapporto, purtroppo in inglese :
http://www.contropiano.org/images/R…
I cinque dogmi della privatizzazione:
“Uno: l’esperienza ci dice che le aziende private operano in maniera più efficiente e più innovativa.
Due: (…) In un’attività di mercato il settore dell’economia privata dovrebbe avere la precedenza. Lo Stato non è adatto per assumere il ruolo di imprenditore.
Tre: (…)A parte la promulgazione e l’attuazione di un ordine legale e competitivo da mettere a base del mercato, (il ruolo dello Stato) comprende anche altri compiti sovrani come la sicurezza interna ed esterna, nonché le relazioni estere.Questi sono indicati come “beni pubblici”.
Quattro: dato che l’attività del governo in un’economia di mercato ha fondamentalmente effetti distorsivi, ci deve essere una prova convincente per giustificare il suo coinvolgimento. (…)L’attività del settore privato è necessaria non solo per l’area vasta di beni privati??, ma in linea di principio anche in settori come le infrastrutture e altri, indicati come servizi di interesse generale, ampiamente considerati come parte del dominio pubblico.
Cinque: (…) in linea di principio, ci sono anche i benefici che derivano dalla privatizzazione dei servizi pubblici di interesse generale, ad esempio i servizi idrici, le strutture sanitarie e compiti amministrativi che non attengono alla sovranità: fondamentalmente, si tratta di beni privati”.