Decine di militanti nazionalisti sono scesi in piazza oggi a Kiev, in Ucraina, per chiedere al governo di chiudere tutti gli istituti di credito russi presenti nel Paese. I manifestanti hanno preso d’assalto le sedi della Sberbank, il principale istituto bancario russo, controllato dal Cremlino, tappezzando le serrande delle filiali della banca russa a Kiev con adesivi e graffiti. Le frasi che si leggono sugli adesivi sono eloquenti: “Questa è la banca di un Paese aggressore e sarà chiusa!”, “Ritirate i vostri soldi urgentemente!”. “Morte alle banche russe”, è stato scritto, invece, in rosso con una bomboletta spray, sulla serranda di un’altra filiale.

Proteste del genere erano andate in scena già il mese scorso nella capitale ucraina. Ma ora, dopo che Sberbank, qualche giorno fa, ha annunciato di essere disponibile ad erogare i propri servizi anche ai cittadini con passaporti delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, la tensione è salita ulteriormente. Lo scorso 18 febbraio, infatti, il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato un decreto con cui ha ordinato alle autorità della Federazione Russa di riconoscere i passaporti, le carte d’identità, le targhe dei veicoli e altri documenti rilasciati dalle autorità delle due repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Dopo la mossa del presidente russo, dettata, secondo il Cremlino, da ragioni “umanitarie”, la banca russa Sberbank, martedì scorso, ha annunciato, attraverso il suo ufficio stampa di aver iniziato ad erogare e “garantire i propri servizi alle persone in possesso di passaporti delle regioni di Donetsk e di Lugansk”.

Ovviamente la decisione ha fatto infuriare l’establishment ucraino, che considera “terroristi” i ribelli filo-russi del Donbass. La Banca centrale ucraina ha deciso di introdurre sanzioni contro Sberbank. “Se questa informazione fosse confermata”, ha annunciato la Banca centrale ucraina in una dichiarazione, con riferimento alla decisione di Sberbank di voler fornire i propri servizi ai cittadini di Donetsk e Lugansk, “la banca centrale solleverà con il Consiglio per la Sicurezza Nazionale e per la Difesa, la questione dell’opportunità di introdurre sanzioni alla filiale di Sberbank Russia in Ucraina”. La Banca centrale non ha specificato, però, sottolinea la Reuters, che tipo di sanzioni o restrizioni verranno imposte a Sberbank. Il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov, intanto, ha dichiarato guerra a parole all’istituto di credito russo, chiedendone l’estromissione dal mercato ucraino. “Sberbank Russia  deve cessare le propria attività in Ucraina! Lasciate che si godano il paradiso finanziario delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk”, ha scritto provocatoriamente Avakov sul suo profilo Facebook.

In Ucraina, attualmente, operano le filiali di cinque istituti bancari russi. E tra questi, anche UniCredit Bank e Gazprombank si sono dette disponibili ad accettare i documenti emessi dalle autorità separatiste filo-russe del Donbass. Dopo la recente escalation della violenza sulla linea di contatto che divide militari ucraini e ribelli filo-russi, e dopo il blocco ferroviario, organizzato da parlamentari ucraini di opposizione, che ha bloccato per settimane le forniture di carbone dalle miniere del Donbass alle altre zone dell’Ucraina, la tensione tra Kiev e le Repubbliche di Donetsk e di Lugansk, quindi, non accenna ad abbassarsi. E la guerra, continua su tutti i fronti.

Gli Occhi della Guerra

 

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