Di Massimo J. De Carlo
Il Giappone possiede attualmente più di 2.650 contenitori di materiali radioattivi vetrificati ad alto livello di pericolosità ed ha anche l’equivalente di24.700 cilindri di combustibile esaurito proveniente dalle centrali nucleari. La quantità di rifiuti è destinata a crescere se il governo deciderà di spostare verso lo zero la produzione di energia nucleare (quindi non ritrattare il prodotto per riutilizzarlo) e di seppellire combustibile esaurito direttamente nel terreno, senza ritrattarlo. Questo argomento lo avevamo già trattato riprendendolo dal sito del quotidiano Asahi Shimbun online nel post del 28 Agosto c.a. intitolatoClamoroso.Trattare i rifiuti nucleari? No, costa troppo! Seppelliteli! . Vediamo l’evoluzione con gli ultimi aggiornamenti.
In altre parole l’SCJ ( il Consiglio della Scienza del Giappone ) ha raccomandato al governo di costruire impianti di stoccaggio temporaneo, solo temporaneo, per tenere più di 27.000 cilindri dei rifiuti radioattivi ad alto livello di pericolosità, senza seppellirli a 300 metri e più sotto la superficie del terreno, in siti da cui sia possibile rimuoverli in qualsiasi momento, anche con la prospettiva di essere accumulati per decenni a secoli. Gli scienziati utilizzerebbero questo tempo per studiare ove siano le formazioni geologiche stabili e sviluppare tecniche volte a ridurre più rapidamente la radioattività delle scorie nucleari.
La Francia prevede di progettare un impianto di smaltimento dei rifiuti nucleari in modo che restino residui recuperabili per almeno 100 anni.
Ultima ora: il Giappone abbandonerà il nucleare entro il 2030. Approfondiremo.