Tre anni fa, stanchi dei costi delle bollette elettriche, i manager del Cochin International Airport, nel Sud dell’India, avevano deciso di prendere la situazione di petto. Il primo passo era stato quello di installare pannelli solari. Ma gli obiettivi diventano sempre più ambiziosi.
I primi pannelli sono comparsi sul tetto del terminal degli arrivi, poi si sono moltiplicati sugli hangar. I benefici di questa iniziativa hanno portato a pensare ancora più in grande.
“Volevamo essere indipendenti dal punto di vista energetico”, ha dichiarato con semplicitàJose Thomas, il GM dell’aeroporto, a CNNMoney. Così, lo scorso anno è stato commissionato alla Bosch un impianto da 45 acri, posto in una zona non utilizzata vicina al terminal cargo. Lo scorso agosto l’impianto fotovoltaico è stato allacciato alla rete elettrica e così l’aeroporto di Cochin è diventato il primo ad essere del tutto alimentato ad energia solare.
Le decine di migliaia di pannelli generano in media più dell’energia che serve all’aeroporto, circa 48-50 mila kW, quella in più è immessa in rete. Si prevede che l’investimento di circa 9,3 mld di dollari sia recuperato in meno di 6 anni in cui l’aeroporto non dovrà più sostenere i costi delle bollette.
E’ una notizia che in India ha avuto molta risonanza, visto che il fotovoltaico sta diventando via via più economico. Il ministero dell’Aviazione Civile Ashok Gajapathi Raju si è recato in visita a Cochin a gennaio e ha dichiarato che anche altri scali seguiranno questo esempio. Anche Kolkata, più grande e più trafficato, ha intenzione di realizzare un impianto su 70 acri di terreno per poter ridurre di un terzo le bollette elettriche.
Cochin intanto sta lavorando per espandere ancora maggiormente la sua capacità fotovoltaica, in modo da soddisfare il fabbisogno anche del nuovo e più grande terminal internazionale in fase di costruzione. A fine aprile dovrebbe essere pronto un secondoimpianto più piccolo, inoltre esiste un progetto per coprire un canale con del cemento armato e posizionare anche in quell’area altri pannelli solari.
Anna Tita Gallo su GreenBiz