Questo non vuole essere un articolo o un racconto; è semplicemente una piccola riflessione.

Recentemente mi sono imbattuto nel nuovo teaser trailer dell’attesissimo nuovo capitolo della saga di Star Wars affidato a quel J.J. Abrahams (che mi sembra un clone di Spielberg in miniatura).

 

 

Devo ammettere che ha provocato in me una certa emozione; avevo circa 14 anni quando vidi l’originale al cinema e come molti ne rimasi sconvolto. E’ inutile ricordare in questa sede cosa è stato il fenomeno “Guerre Stellari”; ha letteralmente cambiato la storia del cinema e dell’industria cinematografica, e per molti acuti osservatori lo ha fatto in peggio.

Tanti ragazzini, grazie a quel film, decisero di diventare registi e ne cito soltanto due: James Cameron e Peter Jackson.

Il teaser è strutturato per suscitare emozioni e rimembranze in chi conosce bene l’originale Cult di George Lucas ed è inevitabile che chi, come me, lo ha visto da adolescente, si sia portato dietro un bagaglio culturale, di emozioni e di esperienze di vita che in parte sono state poi associate a determinati ricordi, film compreso. Le cosìdette sovrastrutture che come strati di una cipolla, con il passare degli anni accumuliamo sempre più fino a quando non arrivano alcune immagini che hanno il potere di risvegliare in noi, spesso a livello inconsapevole, tutta una serie di emozioni. Ricordate ad esempio la magistrale sequenza finale del film Pixar Ratatouille? Spiega egregiamente questo processo mentale: il noto critico culinario, espertissimo e prevenuto attende incredulo che lo chef  sia in grado di stupirlo con un piatto mirabolante e quando viene a sapere che gli sarà servito un piatto semplice e popolare (il ratatouille appunto), il cinico personaggio già assapora la soddisfazione di scrivere una feroce critica che affonderà definitivamente il ristorante. Nel momento in cui mette in bocca il primo boccone però, accade l’incredibile; noi spettatori veniamo proiettati assieme al personaggio nella sua infanzia: quel sapore lo riporta improvvisamente bambino, quando era un ragazzino triste e solo e la mamma gli preparava il ratatouille facendolo sentire amato e coccolato. Tutta una serie di ricordi ed emozioni legati al sapore invadono brutalmente la mente del critico che barcolla, si emoziona e scriverà un’autocritica che premierà il ristorante e che vuole essere una riflessione sulla sua stessa vita e le sue azioni.

Il potere di evocare simili sensazioni è un potere enorme che permette una manipolazione profonda e insospettabile. Ma fermiamoci un momento alle apparenti, innocue e genuine emozioni che ha suscitato in me il secondo teaser del nuovo Star Wars.

Per caso mi sono imbattuto in un filmato ripreso con un telefonino durante la convention dedicata a guerre stellari in cui è stato presentato in anteprima il teaser in questione. Il filmato mostra la reazione del pubblico che vede per la prima volta il teaser:

 

 

Dal punto di vista sociologico ho trovato questo secondo video interessante perchè aldilà del sorriso che può nascere nel vedere la passione e l’attesa della gente per il nuovo Star Wars (ascoltate come reagisce la gente quando, nella sequenza iniziale sul deserto di Tatooine, si rende improvvisamente conto che c’è un incrociatore stellare precipitato al suolo, o il boato quando appare la faccia, ormai quasi mummificata, di Harrison Ford), ho potuto sperimentare in prima persona come l’emozione di vedere il teaser, si sia decuplicata rivedendolo in questo nuovo filmato con le urla del pubblico. Ho provato un’emozione da brividi che mi ha fatto quasi venire le lacrime agli occhi. Una cosa del tutto incontrollabile.

Si può riflettere molto sulle implicazioni di tutto questo. La frase fatta: “E’ soltanto un film” non ha molto senso perchè le emozioni hanno un peso nella costruzione delle nostre opinioni e dei nostri valori morali. La nostra stessa visione del mondo e della realtà può cambiare essendo influenzata dalla visione di una singola persona, in questo caso il regista. Penso soltanto alla visione del futuro, asettica, pulita, luminosa ben piantata nella cultura popolare e sempre ben descritta nella fantascienza pre-Star wars, e quella sporca, ruggine e polverosa che ha prepotentemente preso il suo posto nella collettività e nelle menti degli artisti dopo il film di Lucas.

A questo punto mi imbatto in un terzo video che ritengo davvero inquietante perchè rende manifeste le implicazioni di questa manipolazione emotiva. Si tratta sempre delle reazioni del pubblico al teaser di guerre stellari ma questa volta ci sono una serie di volti in primo piano a cui viene mostrato il filmato. Scindendo la massa e tornando al singolo individuo si può capire ancora meglio come agisce la propaganda. C’è spazio per molte riflessioni; ho riguardato il filmato più volte soffermandomi di volta in volta su un volto diverso.

 

 

La donna in basso al centro è una delle figure più emblematiche con il suo pianto a dirotto che reagisce alle immagini e alla musica, i due elementi indubbiamente più efficaci della costruzione emozionale. Ma gli sguardi di ogni singola faccia sono decisamente rivelatori.

Pochi forse comprendono che queste “innocue emozioni” per una serie tanto amata, avranno delle ripercussioni stabili nel quotidiano, nella formazione delle nostre idee, dei nostri preconcetti, del nostro modo di vedere le cose. ripercussioni che mai nessuno collegherà alla visione del film in se reputandole soltanto il prodotto della proprie esperienza di vita senza comprendere che una pellicola vista al cinema si trasforma in una specie di filtro, o addirittura di chiave per comprendere ed elaborare la nostra personale esperienza quotidiana. E l’effetto non è transitorio, si tratta dell’ennesimo strato di cipolla che ci viene cucito addosso e non ha nessuna importanza che il regista del film ne sia consapevole o meno perchè spesso, lui stesso manipola le emozioni del pubblico attingendo alle sue idee e alle sue emozioni frutto della stessa manipolazione che ha subito nel corso della sua vita.

[Potete aiutare i blogger a sopravvivere anche con una piccolissima donazione di 1€ ciascuno]




Commenta su Facebook