Da Wall Street Italia

Pmi composito scende a 53,7, peggio del previsto. In Italia salari stabili in attesa di effetto statali. Non tengono il passo nemmeno di un’inflazione fiacca.

BRUXELLES (WSI) – Le industrie dei servizi e della maniffatura dell’Eurozona hanno deluso le aspettative questo mese.

L’attività è infatti calata in luglio, con l’indice PMI composito che si è contratto a 53,7, facedo peggioe delle attese del mercato.

Intanto in Italia i salari non riescono a tenere il passo nemmeno di un’inflazione con tassi di crescita bassissimi. Le retribuzioni sono rimaste pressoché stabilie su mese.

Ancora non si vedono gli effetti positivi della sentenza della Consulta sul blocco degli stipendi nella Pubblica Amministrazioni.

Secondo gli ultimi dati Istat, nel mese di giugno l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,1% nei confronti di giugno 2014. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2015 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2014.

Si sono registrate variazioni nulle in tutti i settori della funzione pubblica. Alla fine di giugno 2015 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 59,7% degli occupati dipendenti e corrispondono al 55,3% del monte retributivo osservato.

Nello stesso periodo la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 40,3% nel totale dell’economia e del 22,9% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 52,2 mesi per l’insieme dei settori e di 34,7 mesi per quelli del settore privato.

(DaC)

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