di Oltrelacoltre

di Italo Romano

Per prima cosa, gustatevi, si fa per dire, queste dichiarazioni di Enrico Letta sul “Divorzio” del 1981 tra Banca D’Italia e Ministero del Tesoro:

Separa

Le critiche piovute sul nuovo esecutivo sono state innumerevoli, quasi tutte a ragion veduta.

C’é però chi dice “lasciamoli fare prima di giudicare” – parlando del neogoverno messo su da Napolitano&co. – ignorando che siamo dinanzi un progetto ultratrentennale, giunto oramai a compimento.

 

La storia ha già condannato le teorie neoliberiste, basate sul sangue e il sudore dei popoli.
I più eminenti economisti del globo sono avversi a questo genere di economicidio mondiale. I più grandi filosofi e intellettuali del ’900 e del XXI secolo hanno messo a nudo i perfidi ingranaggi e la spietata potenza distruttrice di un sistema basato sulle atrocità dei pochi sui molti.

Dobbiamo lasciarli fare ancora per molto?

Nel 1981 hanno scisso Ministero del Tesoro dalla Banca d’Italia, in nome di una fantomatica indipendenza dallo Stato. Era necessario scindere la leva monetaria dall’apparato statale – dicevano – per una maggiore responsabilizzazione del pubblico. La storia la conosciamo tutti, la Banca d’Italia è divenuto un istituto privato diventando dipendente della tecnocrazia finanziaria mondiale, la stessa che fagocita interi Stati in nome del “rispetto” di indici economici di dubbia utilità per il bene comune.

Privare uno Stato sovrano del suo potere monetario è il primo atto da compiere per prenderne il controllo.

Ironia vuole che oggi, grazie al nuovo governo Letta, il Ministro dell’Economia e della Finanze (erede del vecchio Ministero del Tesoro) è stato affidato al Direttore Generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, che è anche presidente e membro del direttorio integrato dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), nonché membro del Cda della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri) e supplente del governatore nel consiglio direttivo della Banca Centrale Europea.

Con la scusa dell’indipendenza hanno scippato all’Italia la sovranità monetaria. I protagonisti della maxi truffa e i loro discepoli siedono oggi come ieri ai posti di comando.

E c’è chi ha ancora il coraggio di dire: “lasciamoli fare, un attimo di tregua dalle polemiche ed dal solito disfattismo inconcludente non sarebbe male“.

Se li conosci li eviti, si dice così, vero? Le biografie di alcuni dei componenti del nuovo governo di inciucio nazionale parlano chiaro. Non penso dobbiamo aggiungere altro sui vari Enrico Letta, Emma Bonino, Fabrizio Saccomanni, Filippo Patroni Griffi, Maria Chiara Carrozza, etc.

Gli altri sono solo comparse, messe li a riscaldare la sedia o al massimo a firmare qualche ordine imposto dalla multinazionali (vedi Lorenzin e Orlando, rispettivamente alla Sanità e all’Ambiente, con il solo diploma come titolo di studio), per accontentare i prograssisti delle “pari opportunità” (vedi Josefa Idem e Cecile Kyenge, rispettivamente allo Sport e all’Integrazione) e per mantenere saldo il rapporto con i fanatici cattolici (vedi Mario Mauro e Maurizio Lupi, uomini di Comunione e Liberazione, rispettivamente alla Difesa e alle Infrastrutture).

Cosa dobbiamo attenderci se non una prosecuzione delle politiche di austerity montiane? Siedono sugli scranni dei medesimi circoli elitari dei veri padroni del mondo (Gruppo BilderbergCommissione TrilateraleAspen Institute etc.), quali interessi mirano a tutelare?

Se li “lasciamo fare”, ci distruggono, sia chiaro. E non è disfattismo ma la realtà oggettiva di quel che è stato e di quel che molto probabilmente potrebbe essere.

Ripeto la domanda: dobbiamo lasciarli fare ancora per molto?

Fonte: http://www.oltrelacoltre.com/?p=16384

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