File photo of an employee of Deutsche Bundesbank testing a gold bar with an ultrasonic appliance during a news conference in Frankfurt

I tedeschi chiedono a Letta di imporre una patrimoniale sulle ricchezze degli italiani. L’esortazione è contenuta nel Bollettino di gennaio della Bundesbank, la banca centrale tedesca: la tassa straordinaria «risponde al principio della responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri governi prima di poter reclamare solidarietà da altri Paesi». I banchieri tedeschi non danno l’indicazione precisa dei membri del Club Euro che dovrebbero adottare una misura tanto impopolare. Tuttavia è chiaro il riferimento all’Italia e a tutti i Paesi in difficoltà come Grecia, Spagna, Portogallo.

Non è la prima volta che la banca centrale tedesca fa cenno alla necessità di un’imposta straordinaria che si abbatta sui risparmi. Già nei mesi scorsi aveva fatto circolare uno studio da cui veniva fuori che la ricchezza della famiglia media in Italia è molto più consistente di quella tedesca. La diversità è rappresentata, prevalentemente, dal differente peso dell’investimento immobiliare: molto diffuso in Italia, assai meno in Germania dal momento che banche, assicurazioni e società immobiliari offrono affitti a prezzi competitivi.

Prima della Bundesbank era stato il Fondo Monetario Internazionale a caldeggiare l’introduzione di una imposta sulla ricchezza; insomma intorno al risparmio degli italiani è cominciato un autentico assedio. A spianare la strada è arrivato questa mattina il Bollettino di Banca d’Italia, da cui emerge che il 10% delle famiglie più ricche possiede la metà della ricchezza complessiva.  Come a dire: tosarle un po’ non sarà poi un gran dramma.

Il problema però non è questo. Una tassa patrimoniale, per essere veramente efficace, deve portare a casa almeno 4-500 milioni: quello che serve per riportare il rapporto fra deficit e Pil intorno al 100%. E’ chiaro che una cifra così consistente non può essere messa a carico di una fascia piccola, per quanto facoltosa, di popolazione. Dovrà colpire tutti.  Vuol dire nuove tasse proprio nel momento, avverte sempre Banca d’Italia, in cui una famiglia su tre non arriva a fine mese e in cui il reddito familiare, in due anni, è caduto del 7,3%. Aderire alla richiesta dei tedeschi significa che i ricchi soffriranno un po’ ma resteranno a galla. Le fasce meno fortunate, invece cominceranno a inabissarsi.

È questa l’Europa che vogliamo?

Fonte: http://unasceltadiversa.it/e-cominciato-lassedio-ai-risparmi-degli-italiani/

Commenta su Facebook