La valuta oceanica è una delle più colpite dal forte rallentamento dell’economia cinese. Pesa anche la caduta dei prezzi delle commodity. L’Aussie rischia nuovi crolli
Il dollaro australiano è una valuta molto dipendente sia dall’andamento dei prezzi delle commodity sia dell’economia cinese. Pechino è il principale partner commerciale del sub-continente oceanico, che in Cinaesporta gran parte delle sue risorse naturali. In particolare il gigante economico asiatico acquista in Australia soprattutto carbone e minerale di ferro. Negli ultimi mesi però, la Cina ha frenato bruscamente, diminuendo i consumi e la richiesta di materie prime. Inevitabile, quindi il tracollo dei prezzi delle commodity, scesi sui livelli più bassi da inizio secolo.
L’Australia ha subito un pesante contraccolpo sia economico che finanziario, tanto che le autorità governative di Sidney hanno subito annunciato un progetto di lungo termine volto a modificare il modello economico nazionale, fino ad oggi troppo dipendente da Cina e materie prime. L’economia australiana dovrebbe mostrare tassi di crescita più bassi rispetto al passato, anche se Goldman Sachs stima che la crisi cinese possa far perdere al paese oceanico addirittura il 6% del pil. Le finanze pubbliche iniziano a vacillare e le agenzie di rating sono già pronte a rivedere il rating Tripla A.
Il cash rate è stato tagliato già diverse volte dalla Reserve Bank of Australia(RBA), tanto che ora il costo del denaro è ai minimi storici al 2%. Al momento non sono in vista nuovi tagli ai tassi di interesse (che quattro anni fa sfioravano il 5%), ma la RBA ha fatto intendere più volte che un deprezzamento ulteriore del dollaro australiano sia auspicabile per non impattare negativamente sull’andamento dell’economia del paese.
Sul forex il tasso di cambio AUD/USD è sceso pochi giorni fa fin sotto 0,69, toccando il minimo più basso dal 2009. Negli ultimi dodici mesi l’Aussie ha perso il 30% del proprio valore. Ora sta cercando di tenere area 0,70, ma la sensazione è che possa esserci un nuovo sell-off con target posto intorno a 0,60, ovvero i livelli minimi toccati poco dopo il crack di Lehman Brothers. La maggior parte dei trader e degli analisti finanziari ritengono che il cambio AUD/USD scenderà ancora dai valori correnti e che ogni rimbalzo può essere una buona occasione per posizionarsi short.
Fonte: http://www.forexinfo.it/Dollaro-australiano-rischia-il-tracollo-con-la-crisi-cinese