Non so perché leggo certi giornali, forse masochismo o forse noia oppure semplicemente per vedere cosa dicono loro, gli altri… quella gente là, come direbbe il buon Gaber riprendendoJacques Brel.
L’articolo da cui scaturiscono queste sensazioni è stato pubblicato lunedì 29 Agosto da La Stampa, forse il giornale che più Si Tav che di più non si può,di proprietà dei padroni di mamma FIAT e molto vicino al Pd, quelli vicini alla CMC di Ravenna, la società ha vinto l’appalto del tunnel esplorativo sul lato italiano. La chiamano cooperativa rossa (colore dal punto di vista politico meriterebbe ben altri rappresentanti) , mah… comunque Bersani ne è stato presidente. Poi vai a capire se è pure strano che uno quando oramai sente starnazzare qualcuno del PD sul conflitto d’interessi, ha quel nodo allo stomaco tipo primo grande amore, peccato poi renderti conto dopo pochi secondi che invece è nausea.
Già perché il PD è fra i più accaniti e feroci sostenitori del si tav, più del governo, più del ministro degli interni Maroni, quello della Lega, quelli del territorio, salvo che poi gli interessi del territorio si piegano davanti a 12 – 13 miliardi di euro, che forse potrebbero lievitare a 15- 20 (bazzecole di questi tempi), il tutto per un’opera la cui utilità, e i costi benefici sono quanto meno discutibili (almeno secondo quegli estremisti della corte dei conti). Devo convenire che i leghisti attribuiscano a questa parola (territorio) un significato molto simile a quella che potrebbe dargli un cagnolino che piscia qua e la fra angoli di strada e qualche gomma d’auto. E’ comunque non da loro che arrivano gli attacchi più feroci al movimento no tav, ma da, come ho già detto, da giornali vicinissimi al partito democratico, in primis La Stampa e La Repubblica (e insomma tutta l’opinionismo della cosiddetta sinistra riformista) . Questi giornali si sbizzarriscono in una serie di notizie atte a denigrare il cosiddetto movimento NO TAV con titoli d’effetto tipo: No Tav, show a colpi di fuochi (La Stampa del 15 Agosto), o ?CHIOMONTE, BASTA ALIBI PER I VIOLENTI (La Repubblica, 2 giorni fa). Lo scopo è: No Tav che cattivoni.
?Insomma basta una misera ricerca su google news, e troverete decine e decine di articoli in cui la gente che scende in strada per protestare viene additata come violenti, facinorosi o nel migliore dei casi come gente semplice ma ignorante, che non capisce l’importanza di un opera strategica,e fra la quale comunque s’infiltrano queste misteriose entità chiamate black bloc e quindi facinorosi e violenti. Ricordo i primi giorni di scontri, con giornali e partiti che solidarizzavano con gli agenti in divisa, uno sparuto gruppo di circa 2000 persone (4000 in Afganistan!), ricordo la fotogallery di repubblica (ormai scomparsa dal web) con didascalie da bollettino di guerra che parlavano di 200 feriti fra le forze dell’ordine(ma nessuna foto significativa che testimoniasse ciò) nel mentre sui manifestanti cadeva una pioggia di lacrimogeni che manco la nebbia in val padana, e qualche manifestante viveva la sua piccola Bolzaneto a cielo aperto.
L’ articolo de La Stampa di cui sopra, continua proprio su questa linea. Interessante la conclusione:
“Una delegazione composta dal segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero, dall’europarlamentare irlandese, Paul Murphy, dall’avvocato Emanuele D’Amico, per conto del vicesindaco di Giaglione, dall’interprete Giuliano Brunetti, della zona, più il consigliere comunale di Chiomonte, Mauro Remolif e Baldassare Marceca, vice presidente della Comunità Montana (tutti No Tav), ha visitato ieri la zona delle vigne e l’area archeologica devastata dai black bloc durante il fallito assedio del 3 luglio. Ltf, avvisata solo all’ultimo momento, ha ritenuto di non consentire loro l’accesso al cantiere.”
Ora per esempio della presunta distruzione del cantiere da parte di presunti black bloc (sulla cui presenza a Chiomonte l’attendibilità è pari a quella sull’esistenza dei puffi), se ne parlo anche 2 mesi fa. Pochi giorni dopo i no tav postavano un video su you tube che scagionava totalmente i manifestanti dimostrando contemporaneamente le responsabilità della polizia nella distruzione del sito.
Il video mostra da prima un manifestante trascinato via dagli agenti, nel mentre che i colleghi lo prendono a calci nonostante che sia a terra e indubbiamente inoffensivo. Proseguono immagini di scontri, dopo di che a circa 1:40 minuti si vede una ruspa dell’Italcoge che passa allegramente sulle tombe preistoriche… probabilmente secondo La Stampa, i moderni archeologi hanno buttato via il vecchio pennellino per sostituirlo con la ruspa, un affarino sulla cui delicatezza siamo tutti d’accordo.
La vicinanza del museo archeologico, diventato quartier generale delle forze dell’ordine, non lascia spazio a dubbi. Il sito è quello e il video è attendibile. Ricordo che all’epoca dei fatti, ebbe anche una discreta diffusione e fu ripreso anche su giornali a tiratura nazionale… possibile che a La Stampa e presso altri quotidiani non l’abbia visto nessuno? Non sono un assertore di chi dice che su internet c’è tutta la verità, ma in questo caso bastava veramente poco per verificare i fatti, un piccolo video da primi posti in un qualsiasi motore di ricerca e una verifica con qualche collega che sia stato fisicamente in quei luoghi. Liberi di mantenere le loro posizioni, certo. Mi chiedo quale siano le loro fonti e che prove abbiano per affermare ciò che dicono. Viviamo ormai in una società in cui anche nel posto più banale e nella più noiosa delle situazioni c’è sempre qualcuno pronto a preservare anche il più ignavo dei momenti con una fotocamera. Mai possibile che non abbiano nessun documento video o fotografico a supporto della loro tesi? Sul campo ci mandano forse degli acquarellisti al posto dei fotoreporter?
Inettitudine o malafede che sia, come si fa a giudicare attendibili tutte le altre notizie che vengono da certa stampa. Cari giornalisti avete venduto la vostra dignità professionale e personale per due ossa di pollo, una cosa è fare informazione un’altra creare opinione. Altra cosa ancora è creare opinione conto terzi.
Certo qualcuno dirà che questo pezzo non è imparziale, e infatti non lo è, assolutamente di parte, lo rivendico. Chi scrive è totalmente contrario alla tav. La differenza tra me e loro allora? Io sparo meno minchiate… e non per merito mio.