Il debito italiano tocca il record assoluto: 2260 miliardi. Da quando il Pd è al governo, prima con Renzi e poi con Gentiloni, è aumentato di 134 milioni al giorno. Nonostante le promesse di Padoan, che da anni annuncia un piano efficace per ridurre il debito, il governo continua a piegarsi alle esigenze elettorali, proseguendo indefesso con la politica dei bonus che ci sono già costati oltre 40 miliardi: finanziati, naturalmente, a debito.
“Con le privatizzazioni ridurremo il debito pubblico“, annunciava a dicembre 2015 il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan parlando all’ “Italy Corporate Governance Conference” alla Borsa di Milano .
Un anno e mezzo dopo, il debito pubblico del nostro Paese fa segnare un record assoluto: 2260 miliardi di euro per gli ultimi dati disponibili, quelli raccolti a marzo 2017.
Ma le previsioni per il futuro potrebbero essere ancora più nere: secondo le stime dell’osservatorio sul debito di Maurizio Mazziero, ad aprile 2017 il debito potrebbe aumentare a 2267 miliardi e a giugno potrebbe essere compreso fra 2279 e 2287 miliardi, con un intervallo di confidenza al 95%.
Nella comunicazione data da Bankitalia in settimana, l’aumento del debito “è dovuto al fabbisogno mensile della Pa, pari a 23,4 miliardi di euro, compensato solo in parte dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (per 2,2 miliardi, a 54,6; a fine marzo 2016 erano pari a 70 miliardi) e dall’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,1 miliardi).”
“Con riferimento ai sottosettori – ha spiegato inoltre la nota di Palazzo Koch – il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 20,3 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.”
Nonostante le promesse del ministro dell’Economia, al momento della pubblicazione degli ultimi dati sul debito i governi Renzi prima e Gentiloni poi sono rimasti in carica per 1140 giorni e hanno totalizzato un aumento del debito pari a 153 miliardi: ben 134 milioni al giorno.
Come non bastasse, appena una settimana fa la Commissione Europea ha previsto che il rapporto debito/Pil continuerà a crescere anche quest’anno: si viaggia ormai intorno al 133,1%.
Ora, è evidente che il problema del debito pubblico italiano ha radici assai profonde, che risalgono a quando Renzi era ancora in fasce. Questo non ha impedito però che la compagine governativa, al di là del cambio di inquilino a Palazzo Chigi, affrontasse questo problema solo a parole.
Che dire infatti della fallimentare politica dei bonus, che continuano a riproporci nonostante sia stata bocciata più volte dai numeri dell’economia reale, come dimostra in modo lampante il naufragio del Jobs Act e come questo sito ha già sottolineato più volte?
Fra 80 euro, Jobs Act, mance e prebende, le marchette elettorali del governo ci sono già costate decine di miliardi di euro ma non hanno impedito che l’Italia sia scivolata in fondo alla classifica europea della crescita.