E’ senz’altro la notizia del momento. Il Comune di Pescara è riuscito a togliersi il cappio dell’usura bancaria dei mutui derivati, i cosidetti Credit Default Swap tanto osannati negli anni precedenti la bolla finanziaria come gli strumenti per trovare risorse per le amministrazioni locali. Il Comune di Pescara non è nuovo a scelte del genere. Ricordiamo, infatti, che la giunta insediatasi nel 2009 aveva già tolto alla SOGET il servizio di riscossione degli affitti sugli immobili di residenza popolare: http://www.assoterranostra.org/2011/01/il-comune-di-pescara-si-riprende-la.html .

La stessa giunta ha intentato causa contro i due maggiori istituti bancari detentori dei contratti di SWAP, Unicredit e BNL: http://www.assoterranostra.org/2011/08/il-comune-di-pescara-fa-causa-ad.html

Ma ripercorriamo le tappe di quest’ultima scelta.
Nel gennaio 2008 chiedemmo all’allora giunta comunale a guida D’Alfonso ( poi arrestato il 15 dicembre 2008 e dimessosi per cause sanitarie mentali permanenti ed ingravescenti ) un resoconto dell’esposizione totale della pubblica amministrazione pescarese dei contratti di mutui derivati accesi con i suddetti istituti bancari. Fu infatti quella stessa amministrazione a contrarre oltre 80 milioni di euro di mutui e swap che negli anni dal 2003 al 2008 ha freneticamente più volte rinegoziati per liberare risorse monetarie con benefici immediati ma che nel contempo prolungavano ( swappavano ) la scadenza dei cosidetti derivati fino a portarla dal 2015 al 2030. Una bella spada di Damocle sulla testa della cittadinanza in quanto non si è mai saputo in che modo fossero strutturati questi derivati e sopratutto perchè i tassi di interesse , attualmente bassi, in futuro sarebbero aumentati creando una leva sull’indebitamento e risarcimento degli interessi dovuti agli istituti bancari a scadenza. Sempre nel 2008 , la stessa giunta che aveva stipulato gli SWAP intentò causa alle banche presso la Procura di Pescara che, ovviamente, rigettò la denuncia per INCOMPETENZA GIURISDIZIONALE. La stessa giunta che stipulò i mutui derivati si accorse dopo 4 anni che c’erano dei problemi su tali contratti. La domanda da porsi è se tali politici fossero coscienti o competenti in materia finanziaria. L’INCAUTO ACQUISTO con DOLO, dimostrati con il loro intento di fare successivamente causa per dubbi di legittimità dell’origine dei derivati , avrebbe provocato gravi dissesti finanziari per le casse comunali negli anni a venire. E sappiamo che l’incauto acquisto con MANCATO ACCERTAMENTO DELL’ORIGINE è penalmente condannato con gli artt.648, 648-BIS e 712 del Codice Penale .La particolarità è rappresentata dalla sospetta provenienza dei beni da reato e, nonostante ciò, dal mancato accertamento della legittimità della loro origine.  La giurisprudenza della Corte di Cassazione, riguardo la tua fattispecie, adotta il criterio distintivo del dato soggettivo: la condotta dolosa costituisce ricettazione, mentre quella colposa integra gli estremi dell’incauto acquisto. Infatti, secondo i principi generali, la configurazione del reato ex art. 648 c.p. pretende la consapevolezza dell’origine dei beni acquistati. Nel caso in cui chi ha stipulato tali contratti non fosse consapevole dell’illecita provenienza , essi sono passibili del reato all’Art.712 C.P. (  Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda non inferiore a lire ventimila. Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.  )
Sopratutto bisognerebbe chiedersi che ruolo abbiano avuto i dirigenti comunali nella stipula di tali contratti e quali siano stati i motivi che gli hanno fatto cambiare opinione. Se prima consideravano gli SWAP uno strumento per la finanza pubblica perchè hanno cambiato opinione? Sono davvero competenti i dirigenti comunali in materia finanziaria oppure hanno legami con il sistema bancario ? Codice Penale anche per loro.
Appena si insediò la nuova giunta comunale nel 2009 mettemmo a conoscenza del documento in nostro possesso http://digidownload.libero.it/Terra_Nostra/Swap-Pescara001.pdf  il neo presidente della commissione finanze, Renato Ranieri, ed il neo assessore al bilancio , Eugenio Seccia.

L’attuale giunta è arrivata, dopo una nuova denuncia al foro COMPETENTE di Milano, alla decisione di scendere a compromesso con gli isitituti bancari. Unicredit ha accettato la proposta di concordato di 92.000 euro per rescindere i contratti di SWAP in essere mentre per BNL , al momento, si procederà per via giudiziale. Nel protocollo di intesa del Comune di Pescara del 11-11-11 sono descritti tutti i passaggi per giungere a questa soluzione con le banche
 http://digidownload.libero.it/Terra_Nostra/Comune%20Pescara-%20estinzione%20DERIVATI.pdf
Un “segnale” contro l’USURA BANCARIA e la Finanza creativa a nostro avviso molto FORTE che non può che far piacere a chi, come la nostra associazione, denuncia da sempre lo strapotere bancario nella pubblica amministrazione. Come già detto, i cittadini pescaresi non rischiano di pagare milioni di euro di interessi fino al 2030 ma le nostre domande restano ancora sospese: ” Sono competenti i dirigenti comunali in materia finanziaria? Chi ha guadagnato le commissioni con le dette transazioni e rimodulazioni dei contratti di mutui derivati? Siamo certi che non ci siano connivenze e consanguineità tra i dirigenti della pubblica amministrazione e funzionari degli istituti bancari interessati? ” . Solo il tempo potrà dirlo perchè il tempo ha un grande valore: la VERITA’.Associazione Terra Nostra
Gianluca Monaco

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