Da F r e e o n d a – R e v o l u t i o n
Bancarotta documentale: si verifica quando l’imprenditore abbia distrutto, sottratto o falsificato in tutto o in parte le scritture contabili (il banchiere è immune!) per recar danno ai creditori. Questa condotta impedisce di ricostruire il reale andamento dell’impresa, con pregiudizio dei creditori che saranno nell’impossibilità di individuare o accertare eventuali attività su cui soddisfare le proprie pretese.
Bancarotta preferenziale: lede principalmente la “par condicio creditorum“, ossia proprio quella particolare forma concorsuale che il fallimento prevede a garanzia della totalità dei creditori. Si verifica quando l’imprenditore, prima o dopo la dichiarazione di insolvenza, agevoli un creditore con pregiudizio rispetto ad altri.
Il fallimento discende sempre da una sentenza dichiarativa a opera del tribunale del luogo in cui l’imprenditore ha la sede principale, e ha due funzioni: accertare l’insolvenza dell’imprenditore e fare in modo che le pretese dei creditori abbiano una adeguata tutela nonostante la criticità della situazione economica del debitore. La sentenza con cui viene dichiarato il fallimento è necessaria perché si configurino i reati di bancarotta. A seconda tuttavia che si versi in un caso di bancarotta prefallimentare o postfallimentare, tale sentenza acquisirà una qualificazione giuridica diversa nella ricostruzione della fattispecie di reato.
Mentre è chiaro che in caso di bancarotta postfallimentare tale sentenza sia un presupposto della condotta, è dibattuto se in caso di bancarotta prefallimentare si tratti di una condizione obbiettiva di punibilità o di un elemento del reato. Mentre la dottrina sostiene che essa sia una condizione di punibilità, la Cassazione la ritiene un elemento costitutivo.
La necessità di un curatore super partes è dovuta al rischio che l’imprenditore insolvente sottragga, anche in modo fraudolento, una quota o la totalità dei beni che residuano all’interno del patrimonio fallimentare destinato alla soddisfazione dei creditori, per mantenerne la proprietà o la disponibilità.
Questo rischio può però concretizzarsi anche precedentemente alla sentenza di fallimento, che è elemento costitutivo del reato, secondo la prevalente giurisprudenza. La bancarotta si può definire allora come una distrazione, che può essere dolosa o colposa, di tutti o parte dei beni del patrimonio, con ovvio pregiudizio delle ragioni dei creditori che rischiano di non riscuotere quanto loro dovuto. I reati di bancarotta si perfezionano comunque all’atto della pronuncia della sentenza, sebbene la condotta commissiva od omissiva si sia esaurita anteriormente.
Una banca è un istituto che esercita congiuntamente l’attività di raccolta del risparmio tra il pubblico e di esercizio del credito. La banca svolge pertanto un’attività di intermediazione finanziaria.