Simbolo della bolla formatasi nel sistema economico, per i migliaia di islandesi che hanno perso il lavoro e la loro casa a seguito del crollo delle banche nel 2008, colpendo duramente la valuta e portando in forte rialzo l’inflazione.
Il processo dovrebbe durare fino alla metà di marzo, con la corte che si prenderà altre 4-6 settimane per emanare il verdetto. Haarde è accusato di “negligenza” per non essere riuscito a prevenire l’implosione finanziaria del paese, dalla quale ancora fa fatica a riprendersi.
Haarde respinge le accuse, definendole semplicemente come “una persecuzione politica”. Piuttosto, accusa le banche per la situazione delineatasi, sostenendo che le autorità governative e di regolamentazione hanno fatto il possibile per prevenire la crisi. “La mia coscienza è a posto”. Rischia però due anni di carcere.