Si tratta, a differenza della cannabis precedentemente venduta (olandese), della prima prodotta in Italia, dall’istituto chimico militare, con un risparmio di circa il 30% rispetto a quella straniera
La varietà FM-2 (dove FM sta per “farmaceutico militare” e 2 indica il numero dei principali cannabinoidi contenuti, il THC ed il CBD in infiorescenze essiccate e triturate), la cui distribuzione è destinata alle farmacie per l’allestimento di preparazioni magistrali dietro presentazione di prescrizione medica non ripetibile, qualitativamente è simile per composizione al Bediol olandese. Il THC dovrebbe essere presente in percentuali tra il 5 e l’8% mentre il CBD tra il 7,5 ed il 12%.
La convenzione tra Ministero della salute, Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico e Agenzia Industrie Difesa prevede che la distribuzione alle farmacie avvenga sotto la responsabilità dello SCFM (stabilimento chimico militare di Firenze), ad un prezzo di euro 6,88 al grammo, IVA esclusa, e la richiesta dovrà essere inviata dalle farmacie direttamente allo Stabilimento dal sito web www.farmaceuticomilitare.it.
Come spiega Luca Guizzon, farmacista specializzato in fitoterapia intervistato da La Repubblica, la cannabis terapeutica “si potrà assumere in due modi: la si potrà bere come un infuso oppure inalarla grazie a un vaporizzatore. Il principio attivo è molto più basso (massimo 24 per cento) rispetto a quella “di strada” (70)”. Una importante vittoria, confessa Guizzon, che racconta come questi farmaci li chieda “chi deve convivere con il dolore: dolore da infortuni, dolore oncologico, dolori spinali. Spesso vengono prescritti anche a chi ha problemi di spasticità o forme particolari di sclerosi“.
In quali casi può essere usata la cannabis terapeutica
La prescrizione di cannabis ad uso medico in Italia – che si effettua solo quando le terapie convenzionali o standard sono inefficaci – riguarda (DM 9/11/2015) l’impiego nel dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Germana Carillo per greenMe