Sono circa 35 mila in tutto il mondo i dipendenti delle banche che saranno coinvolti dalle nuove norme dell’Unione Europea in termini di bonus. A dirlo, riporta l’agenzia Bloomberg, è l’Associazione dei banchieri britannici…

Sono circa 35 mila in tutto il mondo i dipendenti delle banche che saranno coinvolti dalle nuove norme dell’Unione Europea in termini di bonus. A dirlo, riporta l’agenzia Bloomberg, èl’Associazione dei banchieri britannici.
Le norme dell’Unione europea, la cui entrata in vigore è prevista per l’inizio del prossimo anno, impongono che i bonus non superino il doppio del salario annuale. A fare i conti con tali restrizioni, stando all’associazione di categoria, saranno più di 23 mila banchieri nel Regno Unito, oltre 2.800 in altri Stati europei e poco meno di 8.800 nel resto del mondo. L’Autorità bancaria europea ritiene infatti che qualsiasi dipendente di un istituto che guadagni più di 500 mila euro all’anno debba essere identificato come una figura responsabile dell’assunzione di rischi all’interno dell’istituto stesso. E che quindi debba essere sottoposto a vincoli più severi per scongiurare quegli squilibri nel sistema finanziario che abbiamo imparato a conoscere con la crisi globale.
Nella nota pubblicata sul sito, l’associazione chiede ai regolatori dell’Unione di rimandare di un anno l’entrata in vigore della norma. E in un’intervista il direttore esecutivo Simon Hills chiede che venga ripensato il criterio scelto dall’Autorità bancaria europea. Restano comunque i punti di domanda sulle contromosse che verranno adottate dai vertici dei colossi bancari. Stando a una rilevazione condotta dalla società Towers Watson & Co a giugno, più della metà dei responsabili delle grandi banche interpellati ha ipotizzato che venga alzato il salario base, in modo tale da rientrare nei confini delle norme comunitarie mantenendo inalterato (o quasi) il livello della retribuzione complessiva.
5 Settembre 2013
Valentina Neri    @ neri@valori.it
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