Di Giuseppe Sandro Mela

1485. Ignoto. Il trionfo della Morte Regina e la danza Macabra. Oratorio dei Disciplini. Cusone. Bergamo. Leggo e sottometto all’attenzione dei Lettori questo articolo, che parla di una nuova riferitainiziativa finanziaria di Deutsche Bank. La segnalo ora, anche se mi riprometto di verificarla, sia perché sarebbe una pura e semplice scommessa di azzardo, sia perché la reputo, se ovviamente fosse vera, molto sopra le righe.
Bond della morte.
- Autore: Francesco Mario Agnoli
Alla ricerca di sempre nuovi prodotti finanziari per incrementare il mercato la Deutsche Bank ha lanciato un nuovo genere di bond, che ha come presupposto una scommessa sui termini di sopravvivenza di un gruppo di anziani.
Gli esperti finanziari della Banca hanno individuato negli Usa un gruppo di 500 anziani, compresi fra i 72 e gli 85 anni di età, che hanno accettato di essere sottoposti ad accertamenti sulle loro condizioni di salute. La proposta ai potenziali clienti è di investire sulla residua durata della loro vita. Più rapidi sono i decessi e più l’investitore guadagna. Più a lungo il “prodotto” (pardon, la persona) sopravvive, più ci guadagna la Banca (che naturalmente ha il vantaggio di avere conoscenza diretta delle condizioni d salute del prodotto da lei immesso sul mercato).
Stefano Rodotà su “Repubblica” (8 febbraio 2012) parla di “bond della morte” e si associa all’indignazione dell’Associazione delle Banche tedesche, che ha bollato l’iniziativa come contraria alla morale e alla dignità umana, violata ogniqualvolta si capovolge il rapporto tra la persona e l’iniziativa economica, attribuendo a quest’ultima un valore prevalente. Il che, secondo Rodotà, sta avvenendo proprio in questi giorni non solo in Germania, ma anche in Italia. E non solo con gli anziani, pur se questi rappresentano coi bond germanici il caso estremo e più evidente. Gli anziani, difatti, non più produttivi (e -si può aggiungere – in genere modestissimi consumatori) sono, nella nostra società, sempre meno persone e sempre più assimilati ad uno dei tanti oggetti sui quali si costruiscono i prodotti finanziari.
Come non condividere l’indignazione di Rodotà e come non provare sgomento di fronte al caso di questi anziani, per di più – si può immaginare – consenzienti e magari soddisfatti di sentirsi ancora utili, che la Banca reimmette, mercificandoli, nel giro produttivo.
Non si tratta però solo di anziani e di bond della morte, ma di una vera e propria cultura della mercificazione dell’uomo, alla quale, per altro, nonostante lo spazio concesso all’indignazione di Rodotà, “Repubblica”, così come tanta parte dei mass-media, degli intellettuali, dei politici, degli economisti, dei tecnici di università e di governo, non è affatto estranea.
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PS: Leggo e sottometto all’attenzione dei Lettori questo articolo, che parla di una nuova riferitainiziativa finanziaria di Deutsche Bank. La segnalo ora, anche se mi riprometto di verificarla, sia perché sarebbe una pura e semplice scommessa di azzardo, sia perché la reputo, se ovviamente fosse vera, molto sopra le righe.