Abbiamo analizzato 40 petti di pollo acquistati tra Milano e Roma e nella maggior parte dei casi abbiamo trovato Escherichia coli resistente agli antibiotici, farmaci troppo usati negli allevamenti. Il rischio è che diventino inefficaci anche per l’uomo. Unisciti a noi, firma anche tu per dire “Basta antibiotici nel piatto”.

La maggioranza dei petti di pollo testati, il 63%, contiene batteri Escherichia coli resistenti agli antibiotici. È quanto abbiamo rilevato con la nostra inchiesta su 40 prodotti acquistati tra Milano e Roma. Cosa significa questo risultato? Che, se non si maneggia e cuoce bene quella carne, i microrganismi resistenti potrebbero trasferire la loro forza ad altri batteri nel nostro organismo – magari più pericolosi -, contro cui l’antibiotico potrebbe non essere più efficace. È questa la preoccupante correlazione tra la carne nei nostri piatti e questo fenomeno. Antibioticoresistenza: in pratica l’uso eccessivo di questi medicinali negli allevamenti (ma anche da parte delle persone nelle cure) fa sì che i batteri si fortifichino imparando a sopravvivere. Una resistenza che, a catena, si può trasferire ad altri batteri con il rischio che gli antibiotici, farmaci essenziali per la cura delle infezioni, perdano efficacia.

Una mail di massa per dire “Basta antibiotici nel piatto”

La nostra indagine conferma un allarme che ormai è diventato globale: l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha parlato di rischio di un’era “post-antibiotica”, in cui infezioni comuni e ferite leggere, che sono state curabili per decenni, possono tornare di nuovo a essere letali. Abbiamo aderito alla campagna di Consumer International, che raccoglie le organizzazioni dei consumatori di tutto il mondo, per dire Basta antibiotici nel piatto. Dal canto nostro, abbiamo già inviato una lettera ai principali avicoltori e alle più importanti catene di distribuzione chiedendo che si metta fine all’abuso di antibiotici negli allevamenti e si lavori di più sul benessere degli animali, garantendo buone condizioni igieniche e di vita a priori e non solo somministrando farmaci. Partecipa anche tu inviando una mail – già pronta, con le nostre richieste – ad allevatori e distributori. Scrivendo in molti ai diretti interessati, sarà più facile far sentire il nostro “basta”.

La nostra indagine

Nelle analisi su 40 petti di pollo acquistati a Milano e Roma in supermercati, mercati e macellerie, abbiamo cercato Escherichia coli portatori di tre specifici meccanismi di resistenza e li abbiamo trovati in 25 petti di pollo. Ne abbiamo verificato e accertato la resistenza ad antibiotici come la cefepima, la cefoxitina, la ceftazidima e la cefotaxima, importanti per la cura di infezioni alle vie urinarie e respiratorie anche nell’uomo. Ora, l’E. coli – di per sé e nella maggior parte dei casi – non è pericoloso per la salute ed è presente nella normale flora batterica di uomini e animali: il problema è che, se è antibioticoresistente come in questi casi , una volta arrivato nel nostro intestino può trasferire la sua “potenza” ad altri batteri più rischiosi. Un paio di buone notizie ci sono: non abbiamo trovato microrganismi resistenti ai Carbapenemi, antibiotici importanti perché ultima spiaggia per infezioni piuttosto serie e non abbiamo rilevato neanche residui veri e propri di antibiotici nel pollo. Questo non vuol dire che non sono stati usati negli allevamenti, ma che – se somministrati – i tempi previsti dalla legge tra la sospensione del farmaco e la macellazione sono stati rispettati e il medicinale è stato metabolizzato bene dall’animale e smaltito.

Alcune precauzioni che è bene prendere

Perché gli antibiotici continuino a proteggerci dagli agenti pericolosi e dalle conseguenti malattie è necessario prendere alcune precauzioni.

In cucina

  • Lava bene le mani, prima e dopo aver maneggiato il cibo.
  • L’unico modo efficace per uccidere i microrganismi consiste nel cuocere bene la carne: è importante che al centro raggiunga una temperatura di almeno 70 °C.
  • Lava posate, stoviglie e superfici che sono state a contatto con la carne cruda.
  • Non mettere mai la carne cotta nello stesso piatto in cui l’avevi appoggiata da cruda.
  • Separa in frigo gli alimenti crudi da quelli cotti.

Uso degli antibiotici

  • Solo il medico può decidere se prescrivere un antibiotico: evita di fare pressioni perché te lo prescriva e non affidarti al fai-da-te. Se lo hai in casa non pensare di poterlo prendere come fai con i farmaci da automedicazione.
  • Se prescritto, assumi l’antibiotico per il periodo indicato e con regolarità, cioè agli orari prestabiliti.
  • Se hai dimenticato di prendere una dose di antibiotico, assumi subito la successiva, ma non assumere mai una dose doppia.
  • Se la cura antibiotica viene interrotta troppo presto, magari alla scomparsa dei sintomi, potrebbero essere stati eliminati solo i batteri meno resistenti. Non farlo.
FONTE: ALTROCONSUMO.IT
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