di Marco Della Luna
Questa rapida ristrutturazione industriale nel senso di restringere il settore credito e di spostarsi nelle attività finanziarie, consente di licenziare molto personale precedentemente addetto ai rapporti diretti con la clientela, e di ridurre gli oneri per il personale rimasto, sia in termini stipendiali (riduzioni o soppressioni di stipendi e premi di produttività, di benefits, di promozioni) che di formazione professionale, che di sicurezza. Il personale non è più il principale asset della banca. E’ sacrificabile.
Infatti, la ristrutturazione industriale comprende anche, in ossequio a una moda di apparire aperti al pubblico, la soppressione di protezioni contro le rapine (porte, inferriate, cancelli, bussole, guardie giurate). Addirittura, in diverse filiali si è fatto in modo che i clienti (quindi anche i rapinatori) possano accedere direttamente ai cassieri, senza che questi debbano aprire una porta di sicurezza. Non vi ingannino le bussole con lettore di impronta digitale: i rapinatori entrano ovviamente a viso scoperto, ed, essendo già tutti schedati per precedenti reati, non hanno remore a farsi prendere l’impronta digitale. In quest’epoca in cui lo stabile deterioramento economico fa crescere i crimini contro il patrimonio, con prospettive di durevole peggioramento, tali scelte appaiono assurde.
La mia ipotesi è più rapine servano a un’operazione di immagine, ossia a costruire un’immagine mediatica e popolare delle banche come vittime, come oggetto di aggressioni, con i loro cassieri minacciati o uccisi, allo scopo che questa immagine cruenta copra l’immagine delle banche usuraie, speculatrici, imbroglione e, ancor peggio, ormai inutili all’economia reale.
Infine circolano voci – e anche qui prego chi sa di riferirmi – che alcune importanti banche abbiano usato i c.d. Zainetti, cioè i fondi previdenziali e i tfr dei loro dipendenti (almeno 7 miliardi) costituendoli come pegno o come collaterale per ottenere i prestiti di liquidità di cui avevano urgentemente bisogno, mettendo così a rischio le pensioni integrative. Indizi in tal senso possono essere ritardi o sospensioni nelle informative di aggiornamento ai dipendenti sulla valorizzazione dei loro rispettivi fondi, ritardi o rifiuti nell’erogazione di anticipi sui detti fondi, ritardi o rifiuti o divieti di modifica del profilo di rischio del proprio fondo (ad es., passaggio da obbligazionario a bilanciato).
Gli interessati che leggono questo articolo, vogliano eseguire verifiche presso le proprie direzioni e anche per il tramite di qualche sindacalista fidato, con la debita discrezione e senza preconcetti, perché, appunto, solo di voci si tratta.
Maggiori informazioni http://atenen.webnode.it/products/banche-ristrutturazione-o-degenerazione-di-marco-della-luna1/