Banche e mutui – Sono 83 le Direttive Europee a cui il nostro Paese è inadempiente. Molte delle quali importanti, come il rilevamento delle impronte digitali degli immigrati, la gestione regionale dei rifiuti, la riduzione dell’aliquota sull’imposta di registro per l’acquisto della prima casa non di lusso, la qualità dell’aria ed il superamento dei valori minimi di PM10, la lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori, la pornografia minorile e molto, molto altro ancora. Sono tantissime, dunque, ma chissà perché la Direttiva Europea n.17 del 2014, relativa al credito ipotecario, non è sfuggita al Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Infatti poche settimane fa recepiva e trasmetteva alla Camera dei Deputati l’atto governativo n. 256, per l’adempimento della direttiva Europea sul credito ipotecario che agevola le vendite immobiliari forzose da parte delle banche. Vediamo cosa si può ancora fare per difendersi.

 di Stefano Becciolini.

Banche e mutui: arriva l’esproprio diretto.

In una prima stesura, forse sperando che passasse inosservata, l’atto Governativo prevedeva che dopo 7 rate di mutuo non pagate (anche non consecutive) si autorizzava l’esproprio diretto, ovvero la vendita della casa senza precetto e pignoramento, quindi senza passare per un Tribunale. Fortunatamente l’atto non è passato inosservato e molti partiti e Associazioni di Consumatori si sono opposti fermamente, costringendo Renzi a rivedere alcuni aspetti importanti del futuro Decreto come quello che, grazie all’opposizione, fa slittare le rate di ritardato pagamento da 7 a 18, anche non consecutive.

 

In ogni caso, gli Istituti di Credito hanno avuto un altro grosso regalo, oltre a quelli già elargiti nel solo ultimo anno: il primo è quello di prendersi casa senza procedura di pignoramento e/o senza passare per il tribunale di esecuzione immobiliare; il secondo è quello di cui beneficiano per effetto del Decreto Salva Banche e cioè la defiscalizzazione della vendita giudiziaria per agevolare il collocamento degli immobili in garanzia, che passa dal 9% a 200,00 €. Renzi e gli sherpa della maggioranza di governo, dopo il  regalo di Natale al sistema bancario italiano, ora si accingono a farne ancora uno più grande per le festività di Pasqua. Come si può definirlo se non un incentivo alla “svendita” delle case dei mutuatari morosi, attraverso le società immobiliari create ad hoc dai gruppi bancari?E chi saranno gli acquirenti di questi immobili? Ancora italiani oppure verranno venduti a società finanziarie straniere? Magari Americane? Com’è possibile che la tutela dei cittadini venga sempre dopo la tutela del sistema bancario? Alcuni di voi ricorderanno le stime fatte da economisti europei nel lontano 2009 sullo stato economico delle famiglie, ebbene a quei tempi risultava che più del 75% degli Italiani possedeva la casa di proprietà ed eravamo in Europa i più virtuosi per risparmio e depositi bancari. Probabilmente qualcuno deve avere letto quei dossier!

Negli ultimi anni migliaia di famiglie hanno visto aggrediti i loro risparmi, i posti di lavoro e i salari. Oggi vedono vacillare anche uno dei diritti fondamentali su cui è fondato il nostro Paese: la casa. L’ultimo baluardo per evitare l’aggressione al bene per eccellenza era l’Art 2744, che sancisce il “divieto di patto commissorio”, ossia il divieto del patto con cui è stabilito che in mancanza di pagamento il creditore acquisisca direttamente la proprietà del bene oggetto di garanzia. Ebbene con questo nuovo Decreto l’Art 2744 viene completamente scavalcato a favore di una blanda e residuale forma di tutela per i cittadini, cioè il “diritto all’eccedenza“, ossia il diritto da parte di chi si è visto portare via la casa per “ritardato pagamento del mutuo” ad avere la differenza (sempre se positiva) tra il prezzo di vendita dell’immobile e il rimborso del debito. Attualmente sembrerebbe che la norma non sia retroattiva, quindi non dovrebbe essere applicata ai mutui già in essere, ma comunquefate molta attenzione a quello che firmate, anche per chi ha già un mutuo. Già immagino quante firme saranno estorte in maniera subdola ai poveri mutuatari che sottoscriveranno, accettandolo a loro insaputa, il “patto commissorio”. Non firmate nulla! Non lasciatevi ingannare da frasi del tipo “Non si preoccupi: non riguarda il mutuo. Mi metta una firma qua per l’aggiornamento delle nostre evidenze”.

Come difendersi dalle banche

Quali possono essere gli strumenti per evitare o perlomeno rallentare il procedimento forzoso del pignoramento dell’immobile? Sostanzialmente due:

Il primo è la cosiddetta “Perizia Econometrica“, di cui dovrebbe munirsi il cittadino che si rende conto di non essere più in grado di poter sostenere con il suo reddito il pagamento delle rate, facendo attenzione a non aspettare l’ultima rata prevista (la 18°) prima di aprire un’azione giudiziaria contro la banca per stabilire se quel determinato contratto sia usuraio oppure se gli interessi pagati (sebbene non usurai) siano diversi e maggiori da quelli pattuiti.

Il secondo è la cosiddetta Legge Salva Suicidi (Legge 3/2012), varata proprio allo scopo di aiutare chi, a causa di eventi eccezionali, non riesce più a onorare i propri debiti. Si tratta sostanzialmente di una norma che consente ai debitori di ricalcolare quanto dovuto e di mettere in atto un piano di rientro. Pochissime persone ne sono a conoscenza, forse perché la legge non è mai stata veramente pubblicizzata dai mass media, magari per non dispiacere ai veri padroni del sistema politico ed economico: le banche.

Si dice spesso che i debiti vadano “onorati”. La sua derivazione latina definisce “onorare” come “circondarsi di stima e rispetto”, ma è stano come questo concetto si applichi sempre per costringere i clienti delle banche a versare le somme dovute, sempre e comunque, e mai al contrario. Cosa “onoravano”, di preciso, le banche che facevano comprare obbligazioni spazzatura o addirittura azioni a fronte della richiesta di un prestito personale?

Fonte: Stefano Becciolini

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