Secondo stime molto approssimative potrebbero essere circa 30.000 gli animali che ogni anno vengono utilizzati per gli esperimenti bellici o militari in Italia. Il dato reale non è dato sapersi in quanto gli esperimenti bellici e militari per i quali si utilizzano direttamente gli animali sono coperti in buona parte dal segreto militare e quindi non rilevabili. Non è dato sapere nemmeno a livello ufficiale dove sono ubicati gli eventuali stabulari dove vengono testati sugli animali gli effetti dei gas e delle altre sostanze chimiche usate nella produzione degli ordigni bellici, oppure utilizzati per sperimentare i nuovi sistemi di mine antiuomo o altre ordigni che producono effetti letali sugli animali prima che possano essere usate per ammazzare o mutilare altri uomini. Si vocifera di cani utilizzati per i test dei proiettili dirompenti o per altri ordigni bellici che producono in questi animali orrende mutilazioni e morti atroci.
Si parla di iniezioni di sostanze tossiche e potenti veleni in topi, ed altri animali, di gatti e cani costretti ad annusare i gas bellici ai vari livelli. Ma anche di animali usati nei simulatori degli aerei da guerra in fase di sperimentazione o lanciati con nello spazio con vettori sperimentali per testarne la resistenza. La veridicità delle indiscrezioni non è riscontrabile in quanto si tratta di esperimenti, di torture legalizzate coperte dal segreto di stato o dal segreto militare. Torture che sono ancora consentite e previste anche dalla nuova normativa europea sulla vivisezione in fase di recepimento anche da parte del Parlamento Italiano.
Nel frattempo l’associazione Animalista AIDAA lancia per l’ennesima volta l’appello al parlamento italiano a bocciare la legge sulla vivisezione e a rimandarla in Europa in quanto in questa legge ci sono le autorizzazioni a sottoporre animali non solo a vivisezione per scopo farmaceutico, questione già questa inaccettabile, ma anche per gli esperimenti bellici e militari che comportano livelli di tortura altissimi di cui al momento non è possibile conoscere in quanto coperti dal segreto militare. “Fossero anche solo 10 gli animali uccisi o torturati ogni anno per esperimenti bellici o militari ciò sarebbe comunque intollerabile in una civiltà avanzata come la nostra – afferma Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – anche per loro vogliamo vengano applicate le normative di tutela e vogliamo soprattutto che in un paese civile come l’Italia siano vietate le sperimentazioni di questa natura”.
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