E con questa siamo arrivati a 20!

Il 25 ottobre 2011, per il ventesimo anno consecutivo, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato l’illegale blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti impongono alla Repubblica di Cuba da quasi cinquant’anni.
Il risultato di quest’ultima votazione è stato di 186 voti a favore della eliminazione del blocco, 2 contro e 3 astenuti. Questa ennesima votazione dimostra inequivocabilmente come il Governo degli Stati Uniti continui a permanere al di fuori delle leggi internazionali.
E non si tratta solo del blocco economico, commerciale e finanziario. Vi è l’occupazione abusiva di una parte del territorio cubano, la base di Guantánamo, dove gli Stati Uniti hanno installato una base militare in cui si pratica la tortura. Vi sono i sostegni a gruppi terroristici che dalla Florida organizzano azioni contro Cuba, in violazione di accordi internazionale sottoscritti per la lotta contro il terrorismo. Vi è la detenzione nelle carceri statunitensi di quattro cubani (più uno attualmente in libertà vigilata) che monitoravano l’attività di questi gruppi a difesa del proprio popolo, giudicati e condannati in un processo-farsa a Miami, processo definito illegale il 27 maggio 2005, per come si è svolto, dal Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite sulle Detenzioni Arbitrarie in violazione dell’articolo 14 della Convenzione Internazionale sulle Libertà Civili e Politiche, di cui gli Stati Uniti sono firmatari. Vi è una sentenza di condanna espressa dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), che gli Stati Uniti continuano a non rispettare nonostante i ripetuti richiami, per l’uso illegale del marchio “Havana Club”.
Chiediamo alle autorità italiane un maggiore impegno diplomatico per una rigorosa applicazione delle leggi internazionali che regolano i rapporti tra gli Stati.
La convivenza pacifica è possibile ottenerla solo con il reciproco rispetto da parte di tutti e non permettendo il dilagare dell’arroganza da parte dei potenti.

Segreteria Nazionale Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Bruno Rodriguez all’ONU

Il 25 ottobre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato per la ventesima volta il blocco economico, finanziario e commerciale che gli Stati Uniti mantengono da cinquanta anni contro Cuba. I voti a favore sono stati 186, con due assenti (Libia e Svezia), tre astenuti (Isola marshal, Micronesia e Palau) e due voti contrari: Stati Uniti e Israele. Il Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha risposto al rappresentante degli Stati Uniti con queste parole:

Signor Presidente:

Voglio ringraziare per la soluzione giusta e professionale adottata per il meccanismo di voto, questa mattina.

Il mio intervento a questo punto del dibattito è giustificato unicamente dalle flagranti menzogne del signor Goddard, presentate questa mattina. “Si può ingannare una parte della gente per tutto il tempo, ma non si può ingannare tutta la gente per tutto il tempo”.

La dichiarazione di questa mattina degli Stati Uniti è copiata da quella dell’anno scorso e del 2009. Il signor Goddard è venuto qui a difendere la politica del Presidente Bush del 2005 e ha parlato consecutivamente anche per difendere la poltica del signor Obama, eccetto nel 2009. Ci si chiede: quale politica difende?

Ho qui, signor Presidente, un facsimile del Daytona Beech Mornig Journal del 16 maggio 1972, in cui si annuncia che il signor Ronald D. Goddard, direttore dell’Ufficio di Miami, è stato riassegnato a Washington. Il signor Goddard, oltre a lavorare nei Corpi di Pace e a compiere missioni di grande interesse, sui quali vi è molta poca informazione, in Ecuador, in Nicaragua, in Panama, in Costarica, in Cile, in Turchia e riferenti al Centroamerica, ha lavorato dal 1969 al 1972 come Capo dell’Ufficio del Coordinatore per gli Affari Cubani a Miami.

In un altro documento ufficiale decriptato, si dice, al punto 6, che il Coordinatore dovrà assumere la stessa responsabilità per le operazioni coperte di quella che assume per le operazioni legali.

Tuttavia, sono d’accordo con lui sul fatto che il blocco sia solo un aspetto della politica nordamericana contro Cuba. Lui sa molto bene, certamente, che l’altro asse principale, è quello della sovversione interna, lo spiegamento di agenti al servizio degli Stati Uniti nel nostro territorio e la realizzazione di operazioni coperte da parte dell’Usaid e della Cia con fondi milionari, delle quali conosciamo solo una parte. Poiché ho letto tante volte gli incisi della Convenzione di Ginevra sul genocidio, ne farò recapitare una copia al banco degli Stati Uniti.

Il governo nordamericano è responsabile di numerose esecuzioni extragiudiziarie, una parte eseguita con droni o aerei senza pilota, in cui sono stati assassinati perfino, cittadini nordamericani e minorenni; è responsabile di atti di tortura, di sequestri di persona, di 1.245 voli segreti e dell’esistenza di carceri segrete in Europa e mantiene ancora oggi un campo di concentramento dove si tortura, nel territorio che occupa illegalmente a Guantánamo, a Cuba.

Non è vero che Cuba e gli Stati Uniti siano soci commerciali. La possibilità di comprare cibo, in difficili condizioni, negli Stati Uniti, è il risultato dello sforzo di settori che si oppongono alla politica del blocco. Sono stati realizzati con regolamenti molto severi che non possono essere catalogati come un rapporto commerciale e ancor meno come una misura di flessibilità; non rispettano nessuna norma del Sistema Internazionale di Commercio.

Il signor Goddard ha mentito deliberatamente sulle due cifre che ha usato in questa riunione. In particolare, lui include fra le così dette “donazioni di assistenza umanitaria a Cuba” i fondi che l’Usaid utilizza per operare contro l’ordine costituzionale nel mio paese; le rimesse che i cubani radicati negli Stati Uniti inviano ai loro familiari, nonostante i regolamenti e le restrizioni ufficiali, e le donazioni che con molto sforzo, data l’opposizione del governo degli Stati Uniti, Organizzazioni Non Governative mandano, e che nel 2010 sono state molto esigue.

Gli Stati Uniti potrebbero, invece di dichiarare guerre nelle quali sono stati assassinati più di un milione di civili, e invece di destabilizzare governi stranieri, ascoltare l’opinione del loro stesso popolo. Qui vicino, a Wall Street, invece di reprimere brutalmente, dovrebbero ascoltare ciò che dicono i cittadini che si lamentano di non avere una vera democrazia, in cui ogni cosa è determinata dal potere economico, dove le corporazioni mettono il guadagno al di sopra della protezione della gente, dove l’egoismo vince la giustizia, dove la disuguaglianza e l’oppressione, al di sopra dell’uguaglianza, controllano il governo. Si lamentano di aver perso la loro casa, la pensione, le polizze di previdenza sociale, mentre i ricchi continuano a ricevere profitti scandalosi. Protestano perché gli studenti sono sotto sequestro a causa dei debiti, per il fatto che le Corti di Giustizia sono corrotte, per il fatto che vengono spesi milioni di dollari per eliminare i contratti di assicurazione per la salute dei lavoratori; protestano anche per il fatto che gli Stati Uniti partecipano alla tortura e all’assassinio di civili innocenti fuori dal loro territorio, e per il fatto che si perpetui il colonialismo.

Millenovecentosettantadue persone sono state condannate a morte con condanna eseguita in quel paese dal 1976, una parte delle quali per errore giudiziario. Più di 3.000 nordamericani si trovano in questo momento nella cella della morte. Poche settimane fa, in coincidenza con il dibattito generale, il mondo è rimasto costernato per l’ingiusta esecuzione di Troy Davis.

Mente il signor Goddard quando afferma che il cittadino nordamericano contrattato dalla Usaid è stato condannato a Cuba perché aveva favorito la connessione a Internet della comunità ebrea. Lui sa bene, perché è uno specialista di questi temi, che il signor Gross realizzava a Cuba un’operazione coperta e che ha commesso delitti puniti anche negli Stati Uniti.

A Cuba i bambini si chiedono come sia possibile che in quel paese i terroristi siano liberi e gli antiterroristi stiano in carcere. I Cinque combattenti antiterroristi cubani hanno sopportato condizioni crudeli, inumane e degradanti per l’unico delitto di aver cercato di evitare atti di terrorismo. Dovrebbero essere liberati tutti, René González, quello che sta in libertà condizionata, al quale viene impedito di riunirsi con la sua famiglia. Sarebbe un atto di giustizia, o per lo meno, un atto umanitario.

Solo in un paese come gli Stati Uniti, la Presidente del Comitato di Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti , Ross-Letinen, una dama feroce, può farsi promotrice di un omaggio al terrorista internazionale José Posada Carriles, responsabile dell’esplosione di un aereo civile in pieno volo, e solo qui possono essere chiamati terroristi e spie i bambini di un gruppo di teatro per ragazzi in tournée negli Stati Uniti*.

Signor Presidente:

La battaglia politica che si è svolta oggi mette in evidenza, come ha scritto ieri il Comandante Fidel Castro Ruz, nel suo articolo dal titolo “Il ruolo genocida della Nato”, che cito: “La necessità di porre fine non solo al blocco, ma al sistema che genera ingiustizia nel nostro pianeta, che dilapida risorse naturali e mette in pericolo la sopravvivenza umana”.

* Il ministro allude qui alle dichiarazioni della deputata Ross-Letinen che ha affermato che la tournée negli Stati Uniti del gruppo di teatro infantile cubano “La colmenita” rappresentava un pericolo per il paese. Il direttore del gruppo, Carlos Alberto Cremata, ha avuto un familiare ucciso nell’esplosione dell’aereo delle Barbados di cui è reo confesso Posada Carriles e sta portando in giro per gli Stati Uniti un testo che racconta la storia dei Cinque cubani condannati a pene pesantissime negli Stati Uniti per aver cercato di controllare ed informare sulle attività dei gruppi controrivoluzionari attivi in Florida.

Fonte: http://www.giannimina-latinoamerica.it/taccuino/691-bruno-rodriguez-allonu

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